Draghi fa il pacco al Sud: Giorgetti allo Sviluppo Economico, le mani della Lega sul Recovery Plan


Su 22 ministri soltanto 4 sono del Sud, proprio nel momento storico che richiede la massima non solo per uscire dalla crisi, ma farlo attraverso i fondi del Recovery Plan. Non solo: al ministero dello Sviluppo Economico c’è Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Matteo Salvini, di quella Lega che ufficialmente si chiama ancora Lega Nord per l’Indipendenza della Padania. Sarà lui a decidere sulla spartizione dei 209 miliardi in ballo: soldi che con il Governo Conte avrebbero finanziato per almeno il 50% progetti dedicati allo sviluppo del Mezzogiorno.

Proprio il Recovery Plan è stato uno degli argomenti che ha fatto saltare il banco. Matteo Renzi è stato quel Presidente del Consiglio che con lo Sblocca Italia aveva riconosciuto al Sud – per esempio – soltanto l’1,2% delle risorse per lo sviluppo della rete ferroviaria. Non ha mai fatto parte della Lega Nord, eppure un presidente più anti meridionale di lui è difficile trovarlo nella storia della Repubblica. Adesso è diventato l’ago della bilancia nel nuovo Governo.

Il pacco di Mario Draghi al Sud però non finisce qui. Ritroviamo Maria Stella Gelmini, che da ministro dell’Istruzione nel governo Berlusconi aveva escluso gli autori meridionali dai programmi delle scuole. C’è Mara Carfagna al ministero per il Sud, lei che francamente in anni di carriera politica non si è mai espressa su tematiche meridionaliste: l’impressione è che sia nient’altro che un incarico di facciata non solo per accontentare Forza Italia, ma soprattutto avere un argomento per zittire obiezioni sulla scarsa attenzione che l’esecutivo dedicherà al Mezzogiorno.


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