Variante inglese, circolare del Ministero: per contenerla servono misure più restrittive


A un anno di distanza dall’emergere del problema coronavirus in Italia, quello che preoccupa oggi è un suo mutamento, la variante inglese. Questa sta già spingendo diversi sindaci a essere più cauti, tra cui Giorgio Zinno, primo cittadini di San Giorgio a Cremano, che nonostante la diminuzione dei casi totali ha chiuso due plessi scolastici per la positività a tale variante di alcuni studenti.

Una circolare del Ministero della Salute suggerisce proprio la necessità di misure più restrittive al fine di contenere la variante inglese. Il documento infatti dice che “Nel Regno Unito, l’incidenza dei casi di COVID-19 è aumentata dall’inizio di dicembre 2020 fino al raggiungimento di un picco all’inizio di gennaio 2021; dall’11 al 24 gennaio è stata osservata quindi una tendenza decrescente, a seguito dell’implementazione di rigorose misure di controllo sanitarie e di distanziamento sociale. Anche in Danimarca, Irlanda e Paesi Bassi, dove è stata riportata trasmissione comunitaria di VOC 202012/01, sono state segnalate riduzioni simili nell’incidenza”.

Più distanziamento e maggiori controlli dunque, che spesso si traducono anche in chiusure e lockdown. C’è da dire, tuttavia, che rispetto ad un anno fa oggi abbiamo i vaccini, che dovrebbero essere l’arma principale nella lotta al Covid-19 e soprattutto le varianti: bloccando la forma originaria, infatti, si eviterebbe che il virus possa mutare. Le case farmaceutiche invece procedono a rilento, mentre gli Stati sembrano molto passivi davanti a tali ritardi con l’impressione che si perda tempo preziosissimo.


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