Test covid con lo smartphone: lo studio dell’Università dell’Arizona


Il risultato del test covid inviato direttamente sul proprio smartphone. È l’obiettivo a cui puntano i ricercatori dell’università dell’Arizona, che a questo scopo hanno adattato il metodo originariamente creato per rilevare il norovirus, microbo famoso per la diffusione sulle navi da crociera.

Un rilevamento semplice, veloce ed economico

Il test covid ha bisogno di uno smartphone, di un microscopio ottico e di un pezzo di carta microfluidica, ossia una carta rivestita di cera che guida il campione liquido in modo che scorra attraverso canali specifici. Il processo di rilevamento è stato definito semplice, veloce ed economico. Si introducono anticorpi con sfere fluorescenti in un campione d’acqua potenzialmente contaminato. Se nel campione sono presenti abbastanza particelle dell’agente patogeno, gli anticorpi si attaccano a ciascuna particella patogena. Al microscopio, le particelle patogene si presentano come piccoli grumi di sfere fluorescenti, che l’utente può quindi contare. Il tempo richiesto dall’operazione è di circa 10-15 minuti e l’affidabilità stimata intorno al 90%.

I ricercatori hanno in programma di collaborare con strutture poste presso l’Università dell’Arizona per mettere a punto il metodo. In attesa dell’approvazione del comitato di revisione istituzionale dell’università, gli studenti del campus già in fase di controllo avranno la possibilità di fornire il consenso scritto affinché il loro campione venga esaminato anche attraverso il dispositivo di test basato su smartphone. I ricercatori immaginano di distribuire il dispositivo agli hub del campus in modo che un individuo medio – ad esempio un assistente residente in un dormitorio – possa testare campioni di saliva da gruppi di persone.

“L’adattamento di un metodo progettato per rilevare il norovirus è un esempio eccezionale della reattività mostrata dai nostri ricercatori” – ha detto Robert C. Robbins, rettore dell’università. “Questa tecnologia ci consentirebbe di fornire test rapidi accurati e convenienti alla comunità del campus. Ci auguriamo che diventi parte integrante della nostra strategia di ‘Test, Trace, Treat’ e che con il tempo arrivi ad avere un impatto più ampio nella lotta alla diffusione del virus”.


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