Ipotesi lockdown totale, Crisanti: “Improponibile. La gente è stanca, li teniamo chiusi in casa senza ottenere nulla”


L’emergenza covid in Italia continua a rivelare un quadro preoccupante e il  Governo Draghi non sembrerebbe escludere l’ipotesi di un nuovo lockdown nazionale, misura non condivisa dal virologo Andrea Crisanti. Nel corso degli ultimi incontri tra i vertici dell’esecutivo, infatti, è emersa la possibilità di introdurre una super zona rossa per arginare in maniera significativa il pericolo di contagio.

Ipotesi lockdown nazionale, Crisanti: “Improponibile”

Il professor Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, si è posto in disaccordo con l’idea di emanare una nuova stretta generalizzata. L’esperto, al contrario, qualche mese si poneva a favore di un blocco totale in vista delle feste natalizie.

Stavolta, invece, all’Adnkronos Salute, ha dichiarato: “Un lockdown nazionale è improponibile. La gente è stanca, non ci crede più. Bisognerebbe farlo una volta per tutte ma a questo punto facciamo senza. Farlo è inutile, rimaniamo così. Altrimenti si stressa la popolazione, li teniamo in casa per tre settimane senza ottenere nulla. Le persone sono sfinite dalle zone, un nuovo stop nazionale sarebbe improponibile a meno che non sia veramente l’ultimo”. 

Dunque, a sua detta, bisognerebbe agire su altre leve: “Per far uscire il Paese da questa crisi serve un progetto con più gambe. Va aumentata la capacità di distribuire i vaccini e ci penserà il commissario Figliuolo. Ma non ne usciamo se mancano due punti fondamentali a questo progetto. Uno riguarda il sequenziamento delle varianti, l’altro creare una rete di laboratori in grado di effettuare una grande quantità di tamponi”.

“Anche il lockdown sarebbe una delle gambe ma siamo in un momento in cui la popolazione non ci crede più. Ipotizziamo che si faccia un lockdown nazionale. Se poi, una volta usciti, non riusciamo a bloccare le catene di trasmissione ricominciamo daccapo”.

Secondo il professor Crisanti bisognerebbe agire su un’intensa attività di tracciamento dei positivi: “Non si può vaccinare tutti in un mese. Quindi una capacità ampia di fare i tamponi ci serve e al momento non la abbiamo. Non può essere surrogata dai tamponi rapidi che per questo non vanno bene”.

Oltre al crescente numero di contagi e alla diffusione delle varianti continua a salire il bilancio delle vittime che potrebbero, nel bollettino di oggi, sfondare la soglia dei 100mila. “Non so se si poteva fare meglio ma secondo me difficilmente si sarebbe potuto fare peggio. Non penso che molti Paesi abbiano fatto peggio dell’Italia. É un disastro, guardando quella cifra è l’unica cosa che mi viene in mente”.


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