AstraZeneca, preoccupazione tra i cittadini vaccinati alla Mostra d’Oltremare: “Nessuna informazione dall’Asl”


C’è preoccupazione tra coloro che si sono recati nei giorni scorsi alla Mostra d’Oltremare, principale centro di vaccinazione al Covid allestito dalla Asl Napoli 1. L’allarme su alcune dosi consegnate da AstraZeneca, culminato col blocco imposto dall’Aifa e il sequestro da parte dei carabinieri dopo denunce di morti sospette, ha provocato un cortocircuito a livello istituzionale, dove alla sospensione totale disposta inizialmente dal direttore dell’Asl Na 1 Ciro Verdoliva, in poche ore è subito seguita una circolare dell’Unità di Crisi regionale che invece ne ha ordinato la ripresa, col blocco limitato ai soli lotti “incriminati”. Inevitabili i timori tra i cittadini giunti oggi pomeriggio a Fuorigrotta per cercare di avere risposte.

Sto venendo qui a fare le proverbiali tarantelle” – tuona Federica Stefanelli, insegnante – “I vaccini del lotto ritenuto difettoso sono stati fatti tra il 19 e il 24 febbraio, io sono stata chiamata in quei giorni là. Non mi hanno dato alcuna ricevuta per risalirvi, mentre so che in altre Asl lo hanno fatto. Abbiamo il diritto di sapere quale lotto ci è stato iniettato“.

Anche due signore provano a saperne di più: “Siamo personale Ata, stiamo andando a chiedere informazioni” – racconta Rosaria – “Io ho avuto sintomi, mio marito pure, che è anche infartuato. Non ci hanno comunicato quale lotto ci è stato dato“. Così come Maria Rosaria Marotta, bidello al liceo Galilei. “E’ svenuta a scuola con quasi quaranta di febbre” – racconta la sorella che la attende all’esterno – “Hanno dovuto chiamare l’ambulanza. Ora sta meglio, deve fare degli accertamenti, siamo qui per capire se si tratta di quel lotto là“.

Ed in effetti, come testimoniano in tanti, sembra che l’Asl Napoli 1 non abbia rilasciato alcun documento o certificato che consenta di avere informazioni sulla vaccinazione fatta. Anche la sorveglianza sanitaria appare carente, tanto che molti si sono presentati fuori ai cancelli spontaneamente o su input del medico di base.

A noi non ci hanno comunicato nulla” – dichiara la signora Giuliana, insegnante in una scuola di Marano – “I colleghi hanno suggerito, tramite medico, di fare gli esami, verificare i parametri, e al limite assumere una cardioaspirina, ma comunque sono passati molti giorni dal vaccino, se fosse accaduto qualcosa ce ne saremmo sicuramente accorti“.

Va detto che i casi attenzionati dagli inquirenti si riferiscono ai primissimi giorni successivi alla vaccinazione, e comunque su un numero estremamente limitato rispetto alle quantità di dosi somministrate. “Io sono abbastanza tranquillo” -ci dice Mariano Peluso, professore al liceo Salesiani al Vomero – “Il vaccino l’ho fatto il 22 febbraio. C’è stata questa fuga di notizie, ma la situazione non è così drammatica. Ho avuto anche io dei sintomi dopo il vaccino, soprattutto debolezza e un po’ di febbre, ma poi si è tolto tutto“.

Tranquille anche le forze dell’ordine che si stanno sottoponendo proprio in questi giorni al vaccino. “La preoccupazione non è per Astrazeneca, ma per l’emergenza sanitaria del Covid” ci dice Marco. “Non so quale vaccino ci faranno, ma non siamo per nulla preoccupati, altrimenti non saremmo qua” – affermano sorridenti due poliziotti mentre varcano l’ingresso.

La risposta definitiva potrà comunque arrivare solo dal risultato delle indagini disposte dalla magistratura, ma una maggiore trasparenza da parte delle autorità regionali potrebbe servire ad evitare che si diffondano allarmismi che in questa fase non sono di nessun aiuto.


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