Covid, Ospedale del Mare: 57enne con varie patologie curato per la prima volta con anticorpi monoclonali

ospedale del mare


Per la prima volta in Campania, all’Ospedale del Mare di Ponticelli, sono stati somministrati gli anticorpi monoclonali come terapia per la cura del Covid-19 ad un uomo di 57 anni. Individuato dall’Assistenza Domiciliare Covid dell’ASL Napoli 1 Centro, il paziente presentava un quadro clinico estremamente complesso: dializzato, diabetico e iperteso. La somministrazione degli anticorpi monoclonali è avvenuta giovedì 18 marzo e già dal giorno dopo l’uomo è apparso in netto miglioramento, nonostante le comorbidità.

Anche in Italia, gli anticorpi monoclonali sono entrati ufficialmente a far parte delle terapie per il trattamento del Covid-19. Con la determina firmata dall’Agenzia Italiana del Farmaco, pubblicata il 9 marzo 2021, sono infatti state definite le modalità e le condizioni di impiego del “Bamlanivimab”, l’anticorpo monoclonale prodotto dall’azienda farmaceutica Eli Lilly.

L’anticorpo, secondo quanto si apprende dalla determina, è impiegato nel rispetto delle seguenti modalità:

a) la selezione del paziente è affidata ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici delle USCA(R) e, in
generale, ai medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da COVID di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati e di indirizzarli rapidamente alla struttura presso la quale effettuare il trattamento e deve avvenire nel rispetto dei criteri fissati dalla CTS;

b) la prescrivibilità del prodotto è limitata ai medici operanti nell’ambito delle strutture identificate a livello locale
per la somministrazione;

c) è raccomandato il trattamento nell’ambito di una struttura ospedaliera o comunque in setting che consentano una pronta ed appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi;

d) la prescrizione ed il trattamento devono garantire la somministrazione del prodotto il più precocemente possibile rispetto
all’insorgenza dei sintomi, e comunque non oltre i dieci giorni dall’inizio degli stessi.

In particolare, si inseriscono nell’ambito di una terapia “ambulatoriale” realizzata grazie alla collaborazione tra ospedali, servizi di assistenza domiciliare attivati dalle ASL e collaborazione dei medici di medicina generale, che punta ad impedire che si sviluppino le forme più gravi della malattia, ma anche ad alleggerire il carico degli ospedali, soprattutto per quel che riguarda l’occupazione delle terapie intensive.


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