L’altra faccia di Acerra: la cooperativa sociale che produce conserve a km 0


Tra le città che sentono il bisogno di scrollarsi di dosso il marchio infamante che si portano dietro da anni vi è senza dubbio Acerra. Nonostante non possa essere considerata capitale della “Terra dei fuochi”, il nome di Acerra viene sempre più spesso associato a questa etichetta. L’altra faccia della città, però, include alcune realtà davvero sorprendenti, come la cooperativa sociale “Antica Passione”.

A cominciare questo progetto è stato un ex operaio, Michele Gaglione, in seguito al suo licenziamento improvviso e ingiusto da un’azienda. Noi di Vesuvio Live abbiamo parlato con Michele, che ci ha raccontato la storia di questo ambizioso progetto e i suoi obiettivi, partendo proprio da quello che sembrava il periodo più nero della sua vita.

Lavoravo in azienda da 20 anni“, spiega Michele. “Ho iniziato come cuoco e sono finito a fare il responsabile del reparto confezionamento. In seguito l’azienda ha chiuso e ne è subentrata un’altra. Io, come delegato sindacale, sono stato licenziato per via di alcune frasi scritte su Facebook.

In seguito ho fatto causa all’azienda e l’ho vinta in 5 mesi. Tuttavia, la battaglia che avevo intrapreso con altri lavoratori era quella di tutelare il territorio. Chiudere un’altra azienda ad Acerra significava fare ulteriore spazio al marchio dei rifiuti, della Terra dei fuochi. Ma la ditta di queste cose non ha voluto sapere niente”.

Così Michele, dopo il licenziamento, ha deciso di rimboccarsi le maniche e si è iscritto a un corso di management aziendale. Un anno dopo, nel 2019 è nata l’idea alla base della cooperativa “Antica Passione”: quella di trasformare gli ortaggi coltivati ad Acerre in creme, conserve, sughi pronti, senza conservanti e a km 0.

Per portare avanti questo obiettivo la cooperativa si è orientata verso le coltivazioni a residuo zero, ovvero i prodotti non direttamente biologici, ma senza pesticidi o con una quantità minima. Così questa iniziativa è diventata anche un modo per far conoscere le aziende agricole che operano sul territorio.

Al momento il tema caldo qui è la Terra dei fuochi”, spiega ancora Michele, “ma sappiamo che Acerra non è la capitale di quest’area. Il problema c’è, ma il fatto che noi abbiamo l’inceneritore non ci deve sempre mettere in primo piano.

Quando presentiamo un nostro prodotto, presentiamo anche il luogo in cui compriamo la materia prima. Esistono delle aziende agricole sul territorio che per portare avanti questa causa fanno sacrifici. Il nostro scopo è promuovere quelle aziende che si impegnano per una coltivazione sana, controllata.

Finché parleremo solo della Terra dei fuochi e non verrà mostrata l’altra faccia della città, con realtà che collaborano, che presentano prodotti sul mercato in Italia e all’estero, non potremo dare visibilità ad Acerra. Non ci vuole chissà quanto, basta volerlo e mettersi insieme“.

E così, per sottolineare il suo legame con il territorio, Antica Passione ha scelto di usare la maschera di Pulcinella per la propria etichetta: una figura emblematica di Acerra, che ospita anche un museo dedicato alla maschera. E non finisce qui: sulla nuova etichetta spicca anche un timbro con la scritta “Made in Acerra”.

Se il nostro scopo è questo, non dobbiamo avere paura di niente“, sottolinea Michele. Così, dalle coltivazioni autoctone nascono i prodotti più svariati: tra questi il sugo pronto con salsiccia, peperoncino e cannellino “dente di morto”, un fagiolo tipico acerrano.

Questa è la priorità di “Antica Passione”: presentare il brand e far capire al consumatore finale che si può fidare. Inoltre, poiché si tratta di una cooperativa sociale, prevede corsi di formazione anche per disabili. L’idea è anche quella di lanciare, in un futuro, un’etichetta sul mercato con nome del ragazzo che ha lavorato a quel prodotto, o dell’associazione per disabili a cui appartiene.

Dopo essere stato licenziato ho frequentato associazioni di aiuto ai licenziati, assistenza ai disabili e recupero di tossicodipendenti“, racconta Michele. “Il nostro secondo obiettivo è questo: aiutare quelle realtà che mi sono state vicine. In questo momento investo tutte le mie energie mentali ed economiche tutte nel progetto, ma spero un domani di poter dare il mio contributo”.

Il progetto di “Antica Passione” è ambizioso e ampio. La cooperativa è in attesa di finanziamento per un opificio di 600 m² che permetterà ai suoi membri di ospitare una linea tutta loro e di fare conto lavorazione. Per di più, è da poco cominciata la collaborazione con la Masseria Antonio Esposito Ferraioli di Afragola, il più grande bene della provincia di Napoli confiscato alla camorra.

La Masseria sta lanciando un progetto chiamato ‘Adotta un contadino’: ognuno può aiutare un contadino comprando i prodotti che semina. In più, noi li possiamo trasformare in prodotti nostri e indicare sull’etichetta la Masseria“. Piccole realtà che si uniscono per un grande obiettivo: mostrare la faccia pulita della loro città. Questo è ciò che dà speranza agli abitanti della “Terra dei fuochi” e a tutti noi campani.


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