Nisida, sport e speranza. Inaugurato il campo di calcio a 5: “Attendevamo da più di 7 anni”


Un campo da calcio a 5 regolamentare outdoor, con spogliatoi annessi, per i ragazzi dell’Istituto penitenziario minorile di Nisida. All’inaugurazione hanno partecipato il prefetto di Napoli, Marco Valentini, il Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità Gemma Tuccillo. Si aggiungono il presidente del Tribunale dei Minori, Patrizia Esposito, del magistrato di Sorveglianza del Tribunale dei Minori, Ornella Riccio, del procuratore minorile Maria de Luzenberger. “Attendevamo questa giornata da più di sette anni“, ha spiegato Gianluca Guida, direttore dell’Istituto di Nisida.

È il progetto realizzato nell’ambito del Piano Azione Giovani “Sicurezza e Legalità” – Linea di Intervento 1 “Sport e Legalità” del Ministero dell’Interno – Dipartimento Pubblica sicurezza. L’obiettivo è la diffusione dello sport come importante strumento educativo. Il calcio infatti, al pari di qualsiasi altro sport, costituisce un’occasione di crescita per i ragazzi, in un percorso di comunità fondato sul rispetto delle regole.

A questa azione si è unito il progetto “Zona luce”. Il progetto prevede un percorso per la formazione di istruttori sportivi, con la possibilità di poter proseguire un’attività nel mondo del calcio a fine pena. Sono stati infatti anche consegnati gli attestati di partecipazione ai ragazzi reclusi e agli agenti che negli ultimi mesi hanno partecipato al progetto a questo progetto, promosso dalla Figc e dalla Fondazione Scholas Occurrentes.

La giornata si è conclusa con la rappresentazione “T’Appò Munno!?”. Uno spettacolo realizzato dai ragazzi che hanno frequentato il laboratorio teatrale, in cui i giovani attori, chiedendosi come sia nato il mondo, acquistano consapevolezza sull’importanza di rimanere insieme.

Le parole di Valentini sul campo e i ragazzi di Nisida

Anche in un luogo come Nisida, in cui si sconta una pena, può garantire un futuro ai ragazzi. I minori rappresentano il futuro della città. Quindi noi non ci possiamo permettere di non fare tutto il possibile per cui le condizioni di vulnerabilità o di fragilità siano prese in cura dalla società.” Così si è espresso Valentini per l’occasione.


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