Diede le chiavi di Foggia a Salvini: sindaco si dimette per arresti e ombre mafiose al Comune


Foggia – Si è dimesso ieri il sindaco Franco Landella, che aveva ricevuto il secondo mandato nel 2019 quando faceva ancora parte di Forza Italia per poi passare alla Lega Nord il 23 agosto 2020. A determinare questo vero e proprio terremoto nell’amministrazione della città pugliese sono stati gli arresti dei consiglieri di maggioranza Leonardo Iaccarino e Antonio Capotosto, accusati a vario titolo di corruzione, tentata induzione indebita e peculato.

Da quasi due mesi, dal 9 marzo, il Ministero dell’Interno ha inviato una Commissione con lo scopo di accertare eventuali influenze della criminalità organizzata nell’operato dell’amministrazione. A febbraio, invece, fu arrestato un altro consigliere di maggioranza, Bruno Longo, per una presunta tangente ricevuta da un imprenditore.

Franco Landella contestato per il passaggio alla Lega

Impossibile, dunque, continuare a governare in questo modo la città. Franco Landella era stato pesantemente criticato per avere lasciato Forza Italia aderendo la Lega Nord di Matteo Salvini, dopo la decisione  – pare – dei vertici del partito di Silvio Berlusconi di lasciare a casa sua cognata. Al leader leghista aveva addirittura consegnato le chiavi città, in seguito ad un’iniziativa personale. I foggiani avevano contestato sia il sindaco Landella che Salvini, saliti sul palco allestito in piazza Cesare Battisti lo scorso settembre per la propaganda elettorale in vista delle regionali: “Traditore”, urlava la folla a Landella, mentre al leghista “Non ti vogliamo”,  “Buffone”.


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