Albergo dei Poveri: pronta a nascere l’Accademia delle Eccellenze di Napoli e del Sud


È stato presentato ufficialmente il logo che accompagnerà il progetto dell’Accademia delle eccellenze di Napoli e del Sud nell’Albergo dei Poveri a Piazza Carlo III. Grazie all’intervento dei fondi del Recovery Fund, potrà tornare a “vedere la luce” dopo decenni di abbandono (se ben gestiti) e tanti giovani torneranno a formarsi ed a realizzarsi in quel luogo, secondo il progetto presentato dall’associazione Passato e Futuro Onlus che vedrà insieme tanti professionisti, imprenditori, artisti ed associazioni uniti per salvare Palazzo Fuga.

“Passato e Futuro” presenterà la progettazione con un evento on-line venerdì 14 maggio dalle ore 18 sulla propria pagina Facebook e sui social media collegati. La realizzazione di questo immenso palazzo (il più grande del ‘700 in Europa) da 100.000 mq di superficie e 400 metri di facciata, fu avviata nel lontano 1749 da re Carlo di Borbone per gli indigenti del Regno. Nell’800 divenne anche scuola di arti e mestieri, vedendo anche il raggiungimento di tantissimi primati nel corso del tempo fino al 1861.

L’idea è quella di creare in un’ala di uno dei più grandi edifici d’Europa, una “Città delle Arti” ed un’Accademia delle Eccellenze di Napoli e del Sud, oltre ad un polo museale che, seppur in piccola parte, andrà a colmare quei “vuoti museali” molto presenti a Napoli sulle tante eccellenze poco ricordate e tutelate. Un luogo che racconti il passato, il presente ed anche il futuro con esposizioni, incontri in sede ed itineranti e dove si formino gli artisti, gli artigiani, e gli imprenditori del futuro, con l’idea precisa di dover mettere al centro di tutto la “napoletanità” e quello che rappresenta essere di Napoli e del Sud. In un mondo sempre più globalizzato e con la perdita di punti di riferimento, l’unica cosa che conta è cercare di difendere l’identità individuale e di popolo.

accademia delle eccellenze di napoli e del sudMusica, teatro, cinema, letteratura, pittura, scultura, tecnologia, gastronomia, tessuti e moda, oro e coralli, vini e formaggi, pasta, liquori, dolci, caffè, pastori. Queste alcune  delle Eccellenze produttive del Sud che saranno raccontate da 50 testimonial della cultura, dell’arte e del mondo produttivo.

Tra essi: il principe Carlo di Borbone-Due Sicilie (discendente di re Carlo di Borbone), lo scrittore Maurizio De Giovanni, Caffè Borbone, lo chef Alfonso Iaccarino, l’Associazione delle pizzerie Centenarie di Napoli, gli artisti dei pastori di San Gregorio Armeno, l’Accademia Mandolinistica Napoletana, gli attori Mariano Rigillo e Patrizio Rispo, i rappresentanti della scuola e dell’Istituto Penitenziario di Secondigliano e Vibo Valentia, dell’Istituto per le Ceramiche di Capodimonte, dei sommelier campani e di riviste di enologia, sarti e stilisti, la sartoria teatrale Canzanella, la sartoria Argenio, i responsabili del Progetto Compra Sud e di diversi setifici di San Leucio, di pastifici, pasticcerie (come la famosa Poppella), cioccolaterie e caseifici, di aziende del corallo e delle antiche cartiere di Amalfi, il prof. Michele Rak (già responsabile della Commissione Identità Europea di Bruxelles), una significativa rappresentanza degli operai Whirlpool (da ricordare, oltre la loro protesta per la difesa della dignità lavorativa partenopea, il primato della prima lavatrice a vapore in Italia e tra le prime in Europa proprio all’Albergo dei Poveri che lavava oltre 2000 capi contemporaneamente), e diversi docenti universitari che sintetizzeranno la storia di un edificio che vantava primati architettonici, culturali e sociali e che ancora oggi può essere il simbolo di uno sviluppo culturale ed economico del territorio.

La tutela di quel palazzo sarebbe il modo per rispettare l’identità di un luogo che già tra Settecento e Ottocento diventò un esempio in Europa sia per l’assistenza fornita a circa 5.000 persone, che per la formazione professionale che assicurava. L’Accademia delle eccellenze di Napoli e del Sud mira a diventare l’eccellenza tra le eccellenze, lo scrigno di tutela dell’identità partenopea e meridionale di cui ha tanto bisogno il nostro martoriato Sud “niente di più”. La parola d’ordine è: “formazione”.


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