Covid, Crisanti: “La pandemia finirà quando svilupperemo un vaccino per i Paesi poveri”


Continua la battaglia tra i virologi, che chiedono di non abbassare la guardia, e tutto il mondo politico che chiede invece le riaperture per far girare l’economia. L’Italia sta pian piano superando la crisi covid grazie alla campagna vaccinale che prosegue a ritmi elevati. A tenere alta l’attenzione ci pensa però il professor Andrea Crisanti – direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova – che a SkyTg24 dice: Il virus non è ancora scomparso.

La campagna vaccinale che sta procedendo, impedisce al virus di circolare e quindi determinarti comportamenti, in questa situazione, sono più sicuri di quanto non lo fossero prima. La curva è in diminuzione però noi dal 26 aprile abbiamo avuto in Italia 7mila decessi e questi non si giustificano con il numero di casi registrati“.

Per quanto riguarda invece la possibilità di togliere le mascherine, l’esperto avverte: “Le mascherine le toglieremo completamente verso ottobre-novembre se si dimostrerà che la vaccinazione dura per lo meno un anno. Le variabili sono, ad ora, la durata e la possibilità che emergano varianti resistenti al vaccino. Queste sono le cose che limiteranno la nostra qualità della vita“.

Mentre sul vaccino ai più giovani, Andrea Crisanti spiega che è necessario “per raggiungere l’immunità di gregge“. E si dice favorevole al Green pass per far sì che le persone possano tornare a muoversi in sicurezza. Mentre sulle tempistiche ipotizzabili per la fine della pandemia, l’esperto sottolinea: “Finirà quando svilupperemo un vaccino adatto ai Paesi poveri, che costi poco, che non debba utilizzare la catena del freddo e che funzioni con una sola dose“.


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