Punta Campanella, torna il gabbiano corso: “Predilige le zone con mare pulito”


Il gabbiano è un animale tanto affascinante quanto “pauroso”: la sua aggressività alla vista del cibo lo rendono uno dei volatili più temuti in città. C’è però un’altra razza, il gabbiano corso, che si distingue molto dal cugino di città. Con il suo inconfondibile becco rosso e il corpo esile e slanciato, è considerato un ottimo indicatore ecologico dello stato di salute dell’ambiente marino costiero. Predilige, infatti, zone poco modificate dall’uomo, con mare pulito e pescoso, e come dimora sceglie isolotti vicini alla costa.

A differenza dunque del suo “parente” che si è adattato a vivere in città e mangia qualsiasi cosa gli capiti sotto becco, il gabbiano corso è un buongustaio e mangia solo pesce fresco. Anche in Campania, a Punta Campanella, è stata individuata una colonia pronta a nidificare.

Ad annunciarlo è stata l’Aria Marina Protetta di Punta Campanella sulla propria pagina Facebook. Un ritorno molto gradito che ha fatto felici gli ornitologi e i responsabili della zona: la specie infatti non si riproduceva in zona da alcuni anni. “Questo ritorno rappresenta un importante segnale di efficacia delle politiche di tutela dell’ambiente attuate dall’Ente Parco“- il commento dell’ornitologo Vincenzo Cavaliere dell’associazione ARDEA.

Nel 2007 la specie fu avvistata per la prima volta nelle acque del Parco Marino della costiera. I giovani individui della specie, nati nell’Area Marina Protetta negli anni passati, sono stati marcati con anelli identificativi individuali. La specie è solita svernare in Africa nord-occidentale per poi tornare in primavera. Grazie agli anelli identificativi, individui nati a Punta Campanella sono stati rilevati sia nell’areale riproduttivo mediterraneo, sia in quello di svernamento.

Il ritorno del Gabbiano corso non è l’unico segnale positivo per l’Area Marina Protetta. Il recente monitoraggio ornitologico ha permesso di registrare un notevole incremento, circa il doppio, della popolazione di Marangone dal ciuffo.

Le specie elencate, prioritarie per le politiche di conservazione europee, sono considerate dei validi indicatori biologici dello stato di conservazione dell’ambiente marino costiero” – conclude Vincenzo Cavaliere. “Il ritorno e l’incremento numerico rilevato quest’anno è il massimo riconoscimento a cui un’Area Protetta possa aspirare“.


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