Domenico Sepe, al Pan la presentazione della nuova scultura e del volume di Daniela Marra


Grande attesa per la doppia presentazione, che avverrà questa sera al Pan- Palazzo delle Arti di Napoli, della nuova scultura di Domenico Sepe, Dialogo con Gemito, e del volume di Daniela Marra, “Domenico Sepe. La materia e l’eterno”. Una serata dedicata all’artista napoletano, il primo ad aver realizzato una scultura in bronzo di Maradona dopo la sua morte (un busto) ed autore dell’opera, a figura intera, sempre di Diego ed in bronzo le cui immagini hanno sbalordito il popolo del web per la sua straordinaria bellezza.

Appuntamento alle ore 18 per poter visionare l’opera firmata da Daniela Marra e pubblicata dalle edizioni Cervino con la prefazione di Angelo Forgione, interamente dedicata all’apprezzato scultore napoletano. Ed è con queste premesse che da vero protagonista dell’incontro organizzato da “Ritmarte Lab” e “Salotto Tematico ”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, lo stesso artista Sepe, nel presentare in anteprima la sua nuova scultura “Dialogo con Gemito”, sarà al centro di una discussione animata da Maurizio Ponticello e Angelo Forgione.

La scultura dedicata a Maradona

Un momento di sicuro interesse al Pan che, con la moderazione di Antonella Canfora, gli interventi musicali di Lea Vigilante (violino) e Carlo Liucci( Flauto traverso), la direzione musicale di Maurizio Saggiomo e le letture in videoproiezione di Gianfranco Gallo, darà vita a un’indagine stilistica su di un artista capace con le sue sculture di attraversare la storia.

Dedicando il suo lavoro all’autorevole artista nato a Napoli nel 1977, la museologa Daniela Marra analizza e racconta l’Arte dello scultore partenopeo con una narrazione che si arricchisce di storie in grado di svelare tutte le fasi della nascita di un’opera. Dal modello in argilla alla fusione in bronzo, dall’ispirazione artistica al racconto letterario e mitico. La scultura tradizionale e il figurativo diventano poli di attrazione principali per un confronto delle opere di Domenico Sepe, che con un occhio sempre attento al passato, riesce a trasfigurare le esperienze artistiche di antichi maestri in una personalissima visione contemporanea.

A partire dalla sezione di critica tradizionale, che indaga le singole opere o gruppi di opere collegate per classificazione o simbologia, si passa successivamente ai capitoli che raccontano la produzione d’arte attraverso due luoghi fisici, ma anche dell’anima: la bottega d’Arte e la fonderia. A metà strada tra il catalogo d’Arte e la monografia, la pubblicazione dedicata a Sepe si avvale di un ampio apparato d’immagini ad opera di fotografi d’arte che interpretano in maniera personale la sua opera. Tra questi, Antonio Ceglia, Arnaldo Taddei, Arturo Favella, Bruno Ciniglia, Francesca Gestro, Pierangelo Laterza, Pietro Perrino e Umberto Lariccia.


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