Sergio Abrignani parla del mix di vaccini: “Con due vaccini diversi eviteremo 15 trombosi”


Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato Tecnico scientifico, ha affermato che somministrare una seconda dose diversa a chi ha ricevuto come prima Astrazeneca farà evitare circa 15 trombosi. Ha spiegato il tutto durante un’intervista al Corriere della Sera, esponendo che la vaccinazione eterologa, cioè il mix di vaccini, non è una novità. “È successo per i vaccini contro l’epatite B, il meningococco C e per l’antinfluenzale che ripetiamo ad ogni stagione, come fossero tanti richiami. Accade normalmente che il tipo di vaccino venga cambiato senza aver fatto studi registrativi di fase 3“.

Ad approvare questo mix di vaccini Germania, Canada, Francia, Svezia, Spagna, Norvegia e Finlandia. “Le evidenze di sicurezza ed efficacia sono state riaffermate da studi che riportano i dati raccolti su diverse centinaia di persone. Confermano quello che ci aspettavamo e cioè che il mix è più potente a parità di sicurezza“- aggiunge. Anche se l’immunologo considera sbagliato condannare Vaxzevria e Johnson: “Sono serviti al Regno Unito per passare da 1.500 morti al giorno a poche unità. Prevengono del 70% le forme lievi di malattia e il 95-98% delle forme gravi, esattamente come Pfizer e Moderna“.

Mix di vaccini: le reazioni avverse

Invece, per quanto riguarda le reazioni avverse al mix, ne abbiamo una ogni 70-100mila vaccinazioni dopo la prima dose, e un caso ogni 600mila dopo la seconda. “I dati più completi sono quelli americani di metà maggio: 30 casi su 9,6 milioni di vaccinati, circa 3 ogni milione di vaccinati, e in Italia su 1,1 milioni di vaccinati ne abbiamo avuti tre. Queste trombosi inizialmente determinavano una mortalità fra il 20 e il 30%, che però oggi è scesa di molto. Questi fenomeni si concentrano tra i 18 e i 55 anni, soprattutto sulle donne. Sono dovuti a meccanismi di autoimmunità non ancora ben compresi”.

Infine, Abrignani considera anche sbagliato eseguire un test sierologico prima di effettuare il vaccino, per controllare la presenza degli anticorpi. Infatti, pensa sia errato pensare di avere tanti anticorpi e di conseguenza rinunciare alla seconda dose, dato che non esistono test universali e confrontabili. Non si può sapere a quale livello di protezione corrisponda la protezione.


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