Ospedale del Mare di Napoli, collassata l’aria condizionata: i pazienti mettono i ventilatori

ospedale del mare


All’Ospedale del Mare di Napoli ci si mette a lavoro per riattivare l’aria condizionata, collassata in tutti i reparti da alcuni giorni, provocando disagi agli ammalati e al personale a causa del caldo afoso di questi giorni.

Ospedale del Mare di Napoli, aria condizionata ripristinata a partire da lunedì

Come riportato su l’Ansa, le ditte al lavoro hanno notificato oggi all’Asl Napoli 1 che sono terminati i lavori e sono state avviate le azioni propedeutiche al ripristino dell’impianto. I tecnici ritengono che finalmente nella tarda serata di domani si potrà ripristinare una temperatura sufficientemente accettabile all’interno dell’edificio ospedale. L’aria manca in tutto l’Ospedale, tranne che nelle strutture modulari e nell’edificio amministrativo, che sono su una linea diversa rispetto a quella interrotta dalla voragine. Però, la direzione dell’Asl Napoli 1 prevede un ritorno alla normale attività a partire da lunedì.

Lo stop dell’aria condizionata: la causa

La riattivazione dell’aria condizionata è attesa trepidamente da tutti i pazienti, che hanno vissuto in modo sofferente questi giorni, a causa dell’allerta meteo a Napoli con temperature particolarmente calde.
L’ospedale, intanto, da alcuni giorni ha bloccato gli interventi chirurgici eseguendo soltanto quelli urgenti e rinviando quelli che non lo erano. Lo stop all’aria condizionata nell’ Ospedale del Mare di Napoli è una delle conseguenze del crollo della voragine nel parcheggio davanti all’ospedale verificatosi a gennaio. Il crollo aveva infatti provocato anche in inverno un problema con lo stop di circa una settimana di riscaldamento e acqua calda. Ora, invece, ha causato il blocco dell’aria condizionata.

In questi giorni molti ventilatori sono stati attivati dai pazienti nei corridoio dell’ospedale, ma nonostante ciò l’aria era veramente pesante. I lavori sono stati avviati d’urgenza e sono stati svolti con attenzione anche per non intaccare l’area del crollo, ancora sotto sequestro da parte della magistratura per l’inchiesta in corso.


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