Dopo 200 anni esce dalla Regione: l’atteso viaggio della mazzarella di San Giuseppe verso il Vaticano

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Arriverà oggi nel cortile di San Damaso in San Pietro la mazzarella di San Giuseppe, l’antica reliquia custodita gelosamente dalla Real Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi a Napoli. Dopo oltre 200 anni, la reliquia viaggerà fuori dalla Campania accompagnata da una delegazione di 50 distinti consorelle e confratelli per la consueta udienza generale del mercoledì di Papa Francesco.

Si tratta di un’occasione speciale, una trasferta organizzata in omaggio all’anno santo straordinario dedicato a San Giuseppe. Un anno voluto proprio dal Santo Padre in occasione del 150° anniversario della elezione del padre putativo di Gesù a patrono della Chiesa. Il bastone, che si reputa essere quello fiorito nelle mani del santo, sarà portato al cospetto del Papa. La preziosa reliquia, un ramo in legno rosa sul quale sono visibili i nodi delle spine, è custodita in una teca di vetro, dotata di un sofisticato sistema d’allarme. Fervono intanto gli ultimi preparativi per il viaggio, per il quale l’arciconfraternita ha dovuto organizzare un trasporto speciale.

“Questa opportunità di portarla al cospetto del Papa è davvero straordinaria.” afferma, come riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, il sovrintendente De Flaviis. Bisogna infatti ricordare che Papa Francesco abbia una profonda devozione per San Giuseppe. Fu proprio nella chiesa di San Josè a Buenos Aires che ebbe coscienza della sua vocazione. Un avvenimento emozionante, quindi, per il quale un pezzo importante della cultura partenopea e religiosità sarà presente al Vaticano. Emozionante anche la storia della reliquia, arrivata a Napoli da Londra per merito di Nicola Grimaldi, detto Niccolini.

La mazzarella di San Giuseppe: il primo viaggio da Londra verso Napoli

L’uomo era un cantore, famoso grazie alle sue immense doti vocali, per le quali era conosciuto anche al di fuori del Regno delle Due Sicilie. Spesso si esibiva anche a Venezia e Londra, dove, si racconta, strinse un’ottima relazione con i reali d’Inghilterra. Grazie ad un suo intervento, riuscì ad evitare la condanna a morte di un suo amico. Proprio dalla famiglia di quest’ultimo, ebbe in dono il bastone di San Giuseppe come segno di gratitudine.

I dubbi a riguardo di come il bastone sia arrivato in possesso della famiglia britannica sono ancora molti, così come le versioni della storia stessa. Tramandata, infatti, anche la versione il famoso cantante abbia sottratto la reliquia ad una famiglia di eretici e quella secondo cui Niccolini sarebbe stato truffato con un bastone comune senza alcun valore. Ciò che è certo è che l’uomo portò la reliquia a Napoli nella sua casa di Riviera di Chiaia. Fu quasi immediata la devozione, non solo popolare, che seguì alla notizia dell’arrivo della mazzarella. Il 19 marzo e nei nove giorni precedenti il noto cantante offriva al culto dei tantissimi devoti la ormai famosa mazzarella.

Si tramanda che l’esposizione ai credenti avvenne fino alla morte del cantante. Fu solo dopo alcuni anni dalla scomparsa di Niccolini, anche la storia della mazzarella si intreccia con quella dell’Arciconfraternita di San Giuseppe. Grazie alla reliquia, la fondazione assunse una nuova popolarità un significato ancor più importante. Non a caso, quando il bastone veniva esposto, si svolgeva anche il rito della Vestizione dei Nudi, per il quale sette vestiti venivano messi a disposizione di ogni povero che ne facesse richiesta. Un rito a cui, secondo la tradizione, partecipava anche il re. Attualmente la Fondazione di Vestire i nudi si sta si impegnando per offrirlo quanto più possibile al culto dei devoti.


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