Governo a lavoro per la legge Zan, il Movimento per il Nuovo Sud: “Quando una legge contro la discriminazione dei meridionali?”


Sono ormai settimane che il governo è a lavoro per la legge Zan. A tal proposito, il Movimento per il Nuovo Sud ha inviato ai parlamentari meridionali la richiesta di presentare un nuovo emendamento. Manca infatti secondo il Movimento, nella legge e nell’acceso dibattito in corso, qualsiasi riferimento ad un altro consistente gruppo di cittadini italiani: i circa 20 milioni di meridionali che subiscono discriminazioni da troppo tempo.

LA PROPOSTA, OLTRE LA LEGGE ZAN UNA CONTRO LA DISCRIMINAZIONE DEI MERIDIONALI

Come si legge nel comunicato:

“Da oltre un secolo e mezzo è nata e non è stata mai risolta una questione meridionale sempre più grave.
Da oltre un secolo e mezzo, senza alcuna soluzione di continuità, il Sud ha la metà dei diritti e dei servizi del resto dell’Italia con dati spesso drammmatici se si pensa al lavoro, alle nuove emigrazioni giovanili, alla vita media, alla mortalità neonatale, alla scuola o alla sanità. Oltre 800 i miliardi sottratti al Sud solo negli ultimi 20 anni “grazie” alla assurda applicazione del federalismo e dei criteri della “spesa storica” mentre aumentano i dubbi in merito alla reale assegnazione dei finanziamenti del Recovery Fund.

Nel vero e proprio “santuario” contro la discriminazione della legge Zan, registriamo con indignazione l’assenza della discriminazione subita da sempre dai meridionali. Il nuovo emendamento o la nuova legge-Sud dovrebbe prevedere punizioni severe, magari oltre che per le “discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità”, per chi discrimina i meridionali nelle scelte politiche, come nei tg, nei media, sui social o magari sugli stadi.
A questo proposito, sulla base di quanto previsto dalla legge Zan, si propongono dei “Centri Antidiscriminazione Anti-meridionale” con la possibilità di attuare una campagna di sensibilizzazione e di diffondere anche presso le scuole informazioni e notizie in merito alla questione meridionale e alla sua mancata risoluzione.

La denuncia profondamente sdegnata riguarda l’intero Parlamento ed in particolare i politici meridionali che, di destra come di sinistra o di altri schieramenti, non rappresentano e non difendono il Sud in maniera adeguata e, soprattutto, non rispettano i “principi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione“.


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