Le Foche: “Possibile terza dose per i più fragili. Spero in vaccinazioni a partire dai 6 anni”


Secondo gli ultimi dati, la maggior parte dei ricoverati in Italia non sono vaccinati, mentre in Gran Bretagna i contagi sono in netto crollo: un fenomeno dovuto alla vaccinazione di massa. Secondo l’immunologo del Policlinico di Roma Francesco Le Foche ci troviamo di fronte a due pandemie. Una riguarda i non vaccinati, che possono andare incontro ad una malattia severa, e l’altra i vaccinati, che sono invece protetti dalle forme gravi.

Infatti, coloro che sono vaccinati possono comunque contagiarsi, ma la malattia per loro è meno grave, e soprattutto la vaccinazione riduce la circolazione del virus nella popolazione e l’emergere di varianti. Inoltre, l’immunologo ha affermato che c’è una maggiore propensione alla vaccinazione nei giovani rispetto agli anziani. A tal proposito, un ruolo importante lo ha il medico di medicina generale, che ha il compito di spiegare ai pazienti che i vaccini sono sicuri.

Inoltre, l’immunologo La Foche si è espresso anche sul vaccino in sé per sé in un’intervista per il Corriere della Sera. Alla domanda sui possibili effetti collaterali, ha risposto che la proteina spike non ne può provocare, poiché viene subito captata dal sistema immunitario, stimolando la produzione di anticorpi e attivando le cellule della difesa immunitaria. Mentre riguardo alla seconda dose, l’esperto ha affermato che una seconda dose di vaccino diversa dalla prima ne aumenta l’efficacia ed è una garanzia per l’immunizzazione.

La Foche: possibile terza dose e previsioni per l’autunno

L’immunologo La Foche si è anche espresso su una possibile terza dose di vaccino. Quest’ultima potrebbe essere prevista per coloro che assumono farmaci immunosoppressivi, per i trapiantati e per persone con patologie particolari.

Per quanto riguarda la situazione in autunno, invece, si pensa che vaccinando l’80-85% della popolazione si potrebbe ritornare alla normalità. “Oltre ai vaccini dovremo pensare anche a utilizzare bene gli anticorpi monoclonali. Soprattutto nelle persone fragili, non vaccinate o anche vaccinate, con altre patologie e quindi candidate a malattia severa, quando si infettano“, ha affermato Le Foche.

Inoltre, l’Aifa ha anche autorizzato l’uso del vaccino Moderna per i ragazzi dai 12 ai 17 anni e, a tal proposito, l’immunologo si è mostrato abbastanza positivo. “Spero che si possa partire anche dai sei anni. La vaccinazione è importante per portare i ragazzi a scuola in sicurezza. E poi perché anche loro possono manifestare una malattia severa e rappresentare un serbatoio di contagio per i nonni. Dobbiamo mettere in campo una vaccinazione planetaria.”


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI