Tokyo 2020, il napoletano Sibilio finisce ottavo: “Ho fatto una grande Olimpiade. Finale con mostri sacri”


Quella di stanotte è stata una delle gare più incredibili dell’atletica leggera che senza dubbio resteranno nella storia. Nei 400 ostacoli l’oro è andato al norvegese Kartsen Warholm che con 45”94 ha migliorato il suo precedente record del mondo di 46”70 (fatto registrare lo scorso 1 luglio) ed è il primo uomo quindi ad abbattere il muro dei 46 secondi.

Argento allo statunitense Rai Benjamin, con 46”12, quindi ben al di sotto del precedente record del mondo. Bronzo al brasiliano Alison Dos Santos in 46”72, meglio anche del precedente record olimpico di 46”78 dell’americano Kevin Young di Barcellona 1992.

Nulla da fare dunque per Alessandro Sibilio, che domenica ha scritto la storia della sua semifinale e di tutta la sua Napoli che faceva il tifo per lui. L’atleta azzurro ha concluso all’ottavo ed ultimo posto, con il tempo di 48’77 – quasi un secondo in più rispetto alla semifinale.

L’ingegnere napoletano ha comunque disputato una grande olimpiade arrivando a partecipare alla finale con dei mostri sacri dell’atletica leggera e proprio queste sono state le sue parole a fine gare. Ora l’obiettivo è rimettersi in pista e lavorare per Parigi 2024.

Ho fatto una grande Olimpiade – ha detto Alessandro Sibilio ai microfoni Rai – La medaglia? Con questi fenomeni era praticamente impossibile: è stata una delle più grandi gare della storia dell’atletica“.

 

 

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