Test di Medicina a Napoli: “La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato”


Oggi, 3 settembre 2021, a Napoli si sono tenuti i test di Medicina dell’Università di Napoli Federico II. Oltre 4000 aspiranti medici hanno partecipato al tanto atteso test d’ammissione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, ma solo 558 potranno coronare il loro sogno e indossare il camice bianco.

Alle ore 13:00, infatti, i cancelli del campus di Monte Sant’Angelo si sono aperti per accogliere gli studenti, che hanno dovuto esibire il Green Pass per poter accedervi. Di seguito i 4327 partecipanti sono stati divisi in ben settantadue aule, dove le già vigenti norme di distanziamento atte a non far confrontare, sono state potenziate per garantire la giusta distanza interpersonale sancita dalle normative anti-covid.

Un’affluenza molto vasta quest’anno, che però non potrà essere totalmente accontentata a causa dei limitati posti disponibili. Potranno essere ammessi solo: 558 studenti per il dipartimento di Medicina e Chirurgia, 60 studenti per il dipartimento di Odontoiatria e Protesi dentaria e 50 per quello di Medicina e Chirurgia Tecnologica, di nuova istituzione.

Non sono mancate fuori il campus universitario proteste e contestazioni per l’accesso a numero chiuso. Soprattutto in quest’ultimo anno la pandemia ha mostrato la forte necessità dei professionisti sanitari, mettendo in risalto la carenza di medici e infermieri. Proprio a tal proposito, un gruppo di ragazzi appartenenti al Fronte della gioventù comunista ha affisso uno striscione fuori i cancelli del plesso di Monte Sant’Angelo, con la dicitura “La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato. No alla sanità azienda”. 

Proprio quest’ultimi hanno poi dichiarato, come riportato dall’Agenzia DIRE, il movente della loro protesta: “Rivendichiamo la necessità di cancellare il numero chiuso. Ogni anno ci raccontano che in Italia ci sono troppi medici, che è necessario dare priorità al merito, che i posti sono limitati. Ma la verità è che il numero chiuso sbarra la strada a migliaia di ragazzi delle classi popolari che non possono permettersi la preparazione per il test. Non si può parlare di merito se non si parte dalle stesse basi economiche. La pandemia ha dimostrato che occorrono più medici ed infermieri, occorre un servizio sanitario nazionale non asservito alle logiche del profitto che sia davvero pubblico, gratuito e di qualità che garantisca a tutti il diritto alla salute”. 

A replicare è stata la docente di Farmacologia Antonella Scorziello, presidente della commissione esaminatrice, interpellata dall’Agenzia DIRE, che ha espresso: “Questo Paese ha bisogno di medici, ma di medici qualificati e adeguatamente formati. La polemica relativa al numero chiuso si ripresenta ogni anno. Le regole sono ministeriali, ma da parte nostra sottolineiamo che la Federico II quest’anno mette a disposizione un numero di posti superiore rispetto a quello dello scorso anno ed è al pari con la disponibilità di posti delle altre città italiane. I numeri sono in linea, anzi forse a Napoli ci sono più posti. C’è la volontà di provare ad allargare l’offerta, tuttavia non bisogna trascurare la qualità della formazione. È per questo che il numero chiuso esiste ancora ed ha il suo significato”.


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