Caccia agli asteroidi pericolosi, nella missione della Nasa anche l’università di Napoli


E’ partita la navicella Dart (Double Asteroid Redirection Test), la prima missione per tentare di deviare un asteroide. La sonda della Nasa è stata lanciata dalla base di Vandenberg in California, insieme al minisatellite italiano LiciaCube.

Dart, un viaggio di oltre 10 milioni di km

Sarà un viaggio di oltre 10 milioni di chilometri, in 11 mesi, per andare a colpire Dimorphos, asteroide lunare largo 160 metri, che ruota intorno a un altro asteroide, Didymos, dal diametro di 780 metri, a circa 10.5 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, per deviarne la traiettoria. Dimorphos al momento non rappresenta un pericolo per il nostro Pianeta, ma questa missione fornirà elementi per capire se in caso di una minaccia vera per la Terra potrebbe essere una buona strategia.

È una missione molto affascinante perché sperimenterà la possibilità di deviare possibili minacce che potrebbero un giorno interessare il nostro Pianeta – ha dichiarato il presidente Asi, Giorgio Saccocciapericoli che si sono già verificati e che continuamente avvengono. Su questo satellite madre, Dart, c’è anche un nano satellite italiano, LiciaCube che sarà il testimone, unico e speciale, di questo evento“.

Nella missione anche l’Università Parthenope

LiciaCube, acronimo di Light italian cubesat for imaging of asteroids, avrà l’obiettivo, di filmare, a circa 50 chilometri di distanza, l’impatto di Dart con l’asteroide. A gestire il minisatellite sarà una squadra tutta italiana che comprende ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Politecnico di Milano, Universita’ di Bologna e Parthenope di Napoli, Istituto di Fisica Applicata del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifac-Cnr) di Firenze, coordinata da Elisabetta Dotto dell’Inaf.

La missione Dart “segna l’inizio di un’era in cui si potrà evitare che asteroidi di media grandezza cadano sulla Terra. L’impatto modificherà l’orbita dell’asteroide più piccolo in modo tale da ricostruire completamente l’effetto dell’impatto sulla dinamica dell’asteroide – ha dichiarato Marco Tavani, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica –. Le informazioni di Dart saranno quindi di fondamentale importanza per imparare a fronteggiare concretamente il rischio di impatti di corpi celesti pericolosi per la Terra. Inoltre, la strumentazione di Dart permetterà anche di studiare per la prima volta la superficie e la struttura di questo peculiare sistema binario. Sono davvero felice che l’Italia contribuisca in modo significativo a questa missione con il nano-satellite LiciaCube e con suo il team scientifico coordinato dall’Inaf Le ricerche, le competenze e gli sviluppi tecnologici in ambito spaziale e astrofisico si dimostrano di importanza fondamentale per contribuire a preservare il nostro pianeta e il suo delicato sistema“.


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