Agguato di camorra e sparatoria al Bar Roxy, caffè di solidarietà per aiutare il titolare


Un caffè di solidarietà al Bar Roxy di Arzano per sostenere Armando, il titolare del bar teatro della sparatoria dove sono state ferite 5 persone. Il Senatore Sandro Ruotolo e il parroco Maurizio Patriciello si sono dati appuntamento a mezzogiorno con il primo cittadino per non lasciarlo da solo.

Bar Roxy, il titolare Armando non deve essere lasciato solo

Ci siamo dati appuntamento a mezzogiorno al bar Roxy di Arzano con la sindaca Cinzia Aruta, Padre Maurizio Patriciello, il comandante della polizia Locale Biagio Chiariello e gli altri esponenti del Comitato di liberazione dalla camorra Area Nord di Napoli. Poteva essere una strage, l’agguato dell’altra sera con i 5 feriti. Ci siamo tutti impegnati con Armando a non lasciarlo solo. Ad Arzano come a Caivano e negli altri Comuni della Città metropolitana di Napoli gli equilibri malavitosi sono fragili, c’è una effervescenza criminale che minaccia la convivenza civile e la democrazia. In questo momento c’è bisogno ancora di più del lavoro delle forze dell’ordine già impegnate a garantire la sicurezza. Noi abbiamo bisogno delle istituzioni e le istituzioni hanno bisogno di noi altrimenti non vinciamo contro la camorra. Armando ha paura di restare solo, l’invito a tutti è di andare a prendere un caffè nel suo bar per esprimere vicinanza e solidarietà. Armando dev’essere sostenuto perché se chiude il suo bar, abbiamo perso tutti“. Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo.

C’era un solo posto dove andare a bere il caffè stamattina – ha detto Padre Maurizio Patricielloed era il bar Roxy di Arzano. Ci siamo andati. Per stringere la mano ad Armando, il proprietario, ancora incredulo per il ferimento di 5 persone nel suo locale. Per dire agli arzanesi onesti: “ Non abbiate paura!”. Per ricordare ai camorristi che la strada da loro intrapresa è un vicolo cieco. Che conduce o al carcere o al camposanto. Viva la vita. Sempre. Soprattutto quando i prepotenti camorristi vorrebbero umiliarla e calpestarla“.


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