E’ morta Pupetta Maresca: chi era lady Camorra degli anni ’80

Screen video Rai


E’ morta all’età di 86 anni Assunta Maresca, conosciuta da tutti come Pupetta. La donna, figlia di un noto contrabbandiere, era diventata lady camorra dopo la scomparsa del marito (il boss Pasquale Simonetti, detto Pascalone ‘e Nola). Il decesso di Pupetta è avvenuto ieri sera a Castellammare di Stabia, sua città natale, dopo una malattia.

CHI ERA PUPETTA MARESCA

Pupetta era una donna molto affascinante (vinse anche un concorso locale di miss ed ebbe una partecipazione in un film) che rimase incinta di Pasquale Simonetti e lo sposò nell’aprile del ’55. Testimone di nozze fu Antonio Esposito, detto Totonno ‘e Pomigliano, futuro mandante dell’assassinio del marito. E’ proprio l’uccisione del marito la goccia che fa traboccare il vaso: Pasquale viene infatti ucciso appena tre mesi dopo il matrimonio. Pupetta, ancora incinta e ad appena 20 anni, decise di vendicarsi e uccise insieme ad altre tre persone il presunto mandante dell’omicidio, proprio l’amico Antonio. Finì nel carcere di Poggioreale dove partorì il primo figlio che chiamò Paqualino. La donna fu poi condannata a 13 anni e 4 mesi per omicidio (con l’attenuante della provocazione) più l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e fu graziata dopo oltre dieci anni di detenzione.

Pupetta però ci ricascò e sposò un altro camorrista: Umberto Ammaturo. Per faide di camorra a farne le spese fu suo figlio Pasqualino, rapito e ucciso (il corpo non fu mai ritrovato). Indagato fu proprio Umberto, scagionato poi per mancanza di prove. Sfidò anche Cutolo appartenendo alla Nuova Famiglia fa fu assolta da diversi omicidi contro il padre della Nuova Camorra Organizzata. Episodi di cronaca nera troppo eclatanti per non attirare l’attenzione dei media. Mediaset decise anche di creare una fiction sulla sua storia interpretata da Manuela Arcuri.

Attualmente Pupetta lavorava in un negozio di abbigliamento a Castellammare di Stabia. In una recente intervista disse:

Contro di me furono sparati 12 proiettili, mentre io avevo una pistola piccola, una 7,65 con sei colpi. Potevo morire anche io. Il mio più grande errore? Potrei dire aver ucciso, ma se non l’avessi fatto a quest’ora sarei morta io”.


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