Soldi del Pnrr destinati al Sud, la Carfagna risponde a Sala: “Un Sud forte rilancia l’intero Paese”


Negli ultimi giorni si intensificano le voci di chi non vorrebbe che il 40% delle risorse del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fosse destinato al Sud (un percentuale che in realtà è molto inferiore ma che dà fastidio ad alcuni politici del Nord). In particolare un fuorionda del primo cittadino di Milano Sala con il governatore della Lombardia Fontana ha fatto discutere. Il sindaco aveva detto: “Dateci i soldi che il Sud non spende. Tutto al Sud, sempre Sud Sud”. Poi aveva provato a rimediare con un lungo post su Facebook nel quale però la sua idea non era cambiata.

LA CARFAGNA RISPONDE A SALA SUI FONDI DEL PNRR

Oggi è arrivata la replica del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna che su Facebook scrive:

Il confronto con gli amministratori del Nord è un bene. Ci aiuta a spiegare le grandi opportunità che si aprono nel Mezzogiorno e perché un Sud più forte rilancerà l’intero Paese“.

Intervistata da Nando Santonastaso per ‘Il Mattino‘ ha poi spiegato nel dettaglio il suo pensiero:

Quel fuori onda mi fa piacere, segna la presa d’atto del cambio di passo che il governo ha impresso con il Pnrr nell’affrontare la questione meridionale: il Sud non è più un territorio perduto da risarcire con qualche sussidio in più, ma è l’orizzonte strategico della ripresa italiana dei prossimi decenni. Qualcuno forse pensava che la Quota Sud del 40 per cento e gli altri impegni assunti per la riduzione dei divari, dai Lep ai Cis per la Terra dei Fuochi o per la costa pugliese, fossero slogan o addirittura bugie. La verità è invece che questo governo ha fatto una precisa scelta di politica economica e sociale: accendere al Sud un secondo motore per lo sviluppo nazionale. La questione delle diseguaglianze territoriali è chiara a tutti, anche perché non riguarda solo il Nord e il Sud ma anche le enormi differenze di opportunità e servizi tra aree ad alto sviluppo e aree marginali, spesso a pochi chilometri di distanza, presenti ovunque in Italia“.

In molti non pensano che i soldi possano essere gestiti bene al Sud e vogliono che siano assegnati al Nord:

La missione del Sud e di chiunque lo amministri nei prossimi anni non sarà difendere le risorse del Pnrr in larga parte blindate – ma spenderle bene producendo e realizzando progetti di qualità. Il metodo Pnrr, con un cronoprogramma preciso e dettagliato di interventi da qui al 2026 e con i poteri attribuiti al governo centrale di affiancare e finanche sostituire gli enti locali in difficoltà, è una rete di protezione robusta, a Sud come a Nord. Il rischio di un ridotto assorbimento certamente c’è, ma credo che il modo migliore di affrontarlo sia superare i duelli geografici scambiandosi buone pratiche, intuizioni organizzative e anche condividendo progettualità. Vorrei dire ai tanti investitori, alle tante imprese che hanno scelto negli anni passati delocalizzazioni complicate in Paesi lontani e spesso problematici: riportate le produzioni in Italia, prendete in considerazione le Zes del Sud Italia“.


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