Drusilla Foer: “Mia nonna era napoletana. Incontrai Totò, rimasi totalmente sedotta”


Drusilla Foer, personaggio creato da Gianluca Gori e nobildonna che ha incantato il pubblico affiancando Amadeus sul palco dell’Ariston, ha parlato delle sue origini napoletane e del suo incontro con Totò nel corso di un’intervista rilasciata a Silvia Toffanin per ‘Verissimo’.

Drusilla Foer, le origini napoletane e l’incontro con Totò

“La mia nonna era una donna molto libera, era una napoletana che aveva sofferto molto nella sua vita nonostante appartenesse a una famiglia privilegiata. E’ sempre stata occupata ad affrontare sé stessa quindi non ha mai potuto dare spazio alla vergogna” – ha raccontato, parlando del suo legame con la città partenopea.

“Una volta l’ho accompagnata a Siena a messa. Lei, ancora un po’ vanitosa, aveva questi scolli di una sartoria napoletana e un pretino le disse ‘nonnina si copri le vergogne’. Io mi sentì di proteggerla e risposi in modo brusco a questo pretino dicendo ‘non mi sembra che il padrone di casa abbia problemi con la nudità’, perché c’è questo bellissimo crocifisso nel Duomo di Siena. Allora lei mi disse ‘brava tu non conosci la vergogna, non lasciare che inceppi la tua caccia al tesoro nella vita’”.

Grandi incontri hanno scandito la vita della nobildonna toscana che ha raccontato di essere rimasta affascinata da Totò: “Ero così giovane, quella sera ero anche ubriaca perché ero stata a una cena a Napoli in cui mi annoiavo mortalmente. Andai a casa di mia nonna che era chiusa perché era morta da un po’ e trovai una cuffia di piume di gallo che decidi di indossare. Lui mi prese la faccia tra le mani e mi fece un complimento. Io ero totalmente sedotta, lo trovavo anche sexy perché a me i ‘bruttacchioni’ sono sempre piaciuti”.

Si tratta, ovviamente, di un racconto di fantasia essendo Drusilla Foer un personaggio en travesti. Ciò comporta, nella caratterizzazione di questa sorta di alter ego, anche la creazione di una vita – per così dire – parallela ed indipendente rispetto all’identità dell’attore, in questo caso Gianluca Gori, che è nato nel 1967 (anno della morte di Totò, tra l’altro).


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