Guerra, nuovo stato d’emergenza in Italia ma è diverso da quello per covid: cosa cambia


Il Premier Mario Draghi ha dichiarato lo stato di emergenza umanitaria, in vigore fino al 31 dicembre 2022, che ha lo scopo di assicurare il massimo aiuto all’Ucraina, a seguito dell’avvio della guerra da parte della Russia, e che nulla ha a che fare con il provvedimento varato per contenere la diffusione del covid.

Cosa cambia tra lo stato di emergenza per guerra e quello per covid

Il Consiglio dei Ministri, a seguito dei conflitti che continuano a colpire l’Ucraina, ha approvato un decreto legge che, tra le altre, introduce la misura dello stato d’emergenza umanitaria. Tale provvedimento regola esclusivamente le questioni relative alla crisi dell’Ucraina non introducendo, sostanzialmente, quasi nessun cambiamento per la vita dei cittadini.

Nello specifico con l’attuazione del provvedimento l’Italia si impegna a incrementare le misure di soccorso e assistenza alla popolazione ucraina, sia attraverso le organizzazioni umanitarie attive sul territorio, sia con donazioni materiali.

Consente, dunque, al nostro Paese di soccorrere l’Ucraina inviando mezzi militari o stanziando aiuti. In più, come già preannunciato dal Premier, diversi soldati saranno impiegati per il rafforzamento del fronte orientale della Nato. Inoltre assumono maggior importanza l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri, al fine di tutelare gli italiani presenti all’estero, e la Protezione Civile che potrebbe intervenire anche nel territorio ucraino in caso di emergenze ancor più drammatiche.

Infine, la misura prevede una maggior flessibilità nella gestione delle risorse energetiche, permettendo di autorizzare in anticipo l’introduzione di provvedimenti di aumento dell’offerta e/o di riduzione della domanda di gas in casi di emergenza.

Come sottolineato da Draghi, nel corso del suo ultimo intervento al Senato, lo stato d’emergenza umanitaria: “È un impegno di solidarietà, che non avrà conseguenze per gli italiani, e che non cambia la decisione di porre fine il 31 marzo allo stato di emergenza per il Covid-19″.

Covid, fine dello stato d’emergenza: cosa cambia

Al contrario di quello disposto a seguito dei conflitti tra Ucraina e Russia, lo stato d’emergenza per covid consente l’attuazione di interventi speciali, snellendo le procedure di approvazione di leggi e decreti, per tenere sotto controllo l’epidemia. In questo modo è possibile introdurre restrizioni sanitarie, quali l’obbligo di mascherina o il distanziamento sociale, e incentivare lo smart working.

Il 31 marzo 2022 lo stato d’emergenza per covid sarà abolito, dunque verrà meno l’adozione di provvedimenti emergenziali in ambito sanitario. Di conseguenza saranno sciolti gli organismi eletti per fronteggiare la pandemia: tra questi il Comitato Tecnico Scientifico e il ruolo del generale Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza.


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