Violento e mammone: così viene descritto il maschio nelle canzoni napoletane del passato


La musica napoletana da anni accompagna le nostre vite. Le melodie e le canzoni che cantavano i nostri antenati si sono tramandate nel corso dei secoli. A loro e alla figura del maschio è dedicata la seconda conferenza cantata che il cantante-attore Mauro Gioia propone il 4 marzo alle 21 all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

IL MASCHIO NELLE CANZONI NAPOLETANE DEL PASSATO

Si tratta di brani che raccontavano la vita di allora e possono essere considerati una fotografia storica delle conquiste fatte dalle donne. Gli uomini infatti non ne escono benissimo e vengono descritti in quelle canzoni di quasi cento anni fa come dei mammoni e dei violenti. Come spiegato da Gioia:

“Tra le due guerre era comune ascoltare canzoni napoletane nelle quali un uomo supplica un giudice di rilasciarlo perché considera giusto aver ucciso la sua donna; o un altro confessare “l’ho sfregiata ma le voglio ancora bene”. E accanto alla violenza c’è l’amor folle per la mamma. La realtà cantata in quegli anni è, purtroppo, ancora quotidianamente alla ribalta delle cronache e racconta la costruzione della mascolinità tossica“.

Maschi che quindi picchiavano o addirittura uccidevano le donne e si sentivano in diritto di farlo come si può notare nel testo di una canzone del 1926, ‘O cecato’, che racconta appunto un litigio domestico in cui il marito dice alla moglie:

Ti vuoi perdere per le strade oscure del peccato?”, e quando lei gli risponde: “Meglio questo della miseria”, la afferra per il collo e la soffoca. Perché gli uomini uccidono le donne? È la domanda su cui ruota la serata nel corso della quale Gioia attinge al repertorio dei classici della canzone napoletana e chiama il pubblico a riflettere“.

Oggi i testi delle canzoni napoletani sono di tutt’altro tenore.

CHI E’ MAURO GIOIA

Mauro Gioia è considerato tra i maggiori studiosi e collezionisti di dischi a 78 giri napoletani e nella sua conferenza vuole porre l’attenzione sulla mascolinità dell’uomo nelle canzoni e su come essa veniva vissuta. Non a caso il titolo dell’evento
è “Cantanti Alfa” ed è dedicato al tema del maschio nella canzone napoletana tra senso di colpa, femminicidio e mammismo. Nella sua carriera ha legato le sue creazioni al recupero della memoria canora della sua città e alla rivisitazione evocativa della sua tradizione teatrale legata al varietà, ai fantasisti del cabaret e dell’avanguardia novecentesca.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI