Rischio nucleare e pillole di iodio, Iss: “No al fai da te, sì all’uso del sale iodato”


Poco dopo l’attacco alla centrale ucraina di Zaporizhzhia, avvenuto qualche giorno fa, in Europa è scattata la paura del nucleare e la conseguente caccia alle pillole di iodio spingendo l’Iss, Istituto Superiore di Sanità, a sottolineare i rischi legati ad un’assunzione errata del farmaco.

Nucleare, pillole allo iodio: i chiarimenti dell’Iss

Già diversi esperti avevano sottolineato che, in assenza di una vera emergenza, l’assunzione della sostanza, utilizzata come forma di protezione in caso di emissione di radiazioni, può essere dannosa. Attraverso il ‘fai da te’, infatti, c’è il rischio di andare incontro a gravi conseguenze per la propria salute.

Un allarme lanciato anche dall’Iss che, tramite una nota diffusa nella giornata odierna, ha sottolineato: “A seguito del conflitto in Ucraina, le cronache hanno dato conto di un’accresciuta richiesta di pillole allo iodio in alcuni Paesi europei per contrastare gli effetti negativi sulla salute dell’esposizione a radiazioni”.

“A tale proposito si precisa che attualmente in Italia è raccomandato il solo utilizzo del sale iodato per la preparazione e la conservazione degli alimenti, mentre è sconsigliato il ricorso fai da te a preparati contenenti elevate quantità di iodio che invece potrebbero determinare conseguenze negative per l’organismo, incluso il blocco funzionale della tiroide”.

“Il continuativo e costante utilizzo di sale iodato in accordo con la campagna del Ministero della Salute POCO SALE MA IODATO, garantisce il normale funzionamento della tiroide e, saturando la ghiandola di iodio stabile, contribuisce anche a proteggerla da una eventuale esposizione a radiazioni”.

Al momento non sussiste alcuna emergenza nucleare ma nel caso in cui il rischio dovesse divenire concreto sarebbe la Protezione Civile a dare precise indicazioni su modalità e tempi di attuazione di un eventuale intervento di profilassi iodica su base farmacologica per l’intera popolazione. Farmaci appropriati verrebbero distribuiti alle Regioni per avviarne la distribuzione.


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