Benzina e gasolio, il prezzo cala ma con un giorno di ritardo: non deve superare 1,78 euro al litro


Calano i prezzi della benzina e del gasolio ma praticamente con un giorno di ritardo. Nel Napoletano le pompe di benzina hanno iniziato a praticare lo “sconto” disposto dal Governo attraverso il taglio delle accise a partire dalla serata di ieri, quando invece avrebbero dovuto farlo sin dalla mattina. Un ritardo che è stata segnalato in verità in tutta Italia ed è costato tantissimo ai cittadini italiani.

Il taglio dei prezzi di benzina e diesel deve corrispondere a 25 centesimi a litro, che diventano circa 30 aggiungendo la diminuzione dell’Iva. Quello del gpl invece è di 8,5 centesimi, che diventano 10 diminuendo l’Iva. In tal modo il prezzo della benzina torna ai livelli di dicembre 2021, quello del gasolio di metà febbraio 2022.

Il prezzo corretto di benzina e gasolio

A vigilare sulla discesa dei prezzi ci sono non solo gli utenti, ma anche il Codacons che precisa: “Sulla base dei nuovi dati pubblicati poco fa dal Mite, il prezzo medio della benzina, per effetto del taglio alle accise disposto dal Governo, deve scendere in Italia a 1,78 euro al litro, il gasolio a 1,77 euro/litro. Nell’ultima settimana il prezzo medio della verde si è attestato a 2,137 euro al litro, 2,124 euro il diesel. Questo significa che con la pubblicazione dei decreti del Governo in Gazzetta ufficiale che introducono il taglio delle accise di 25 centesimi al litro, i listini alla pompa devono subito scendere di 30,5 centesimi al litro, considerato anche il peso dell’Iva. Il prezzo medio della benzina praticato in Italia deve attestarsi quindi attorno a 1,78 euro al litro, mentre il gasolio dovrà essere venduto a circa 1,77 euro al litro. Se i distributori non si atterranno alle nuove disposizioni e non ridurranno con effetto immediato i prezzi alla pompa, saremo costretti a presentare una raffica di denunce alle Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza”.

Cingolani: gli adeguamenti dei prezzi sono efficienti solo al rialzo

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in una informativa urgente alla Camera, ha affermato: “Nella settimana 10-14 marzo la benzina è aumentata del 13% e il diesel del 21%, ma gli aumenti del prezzo del carburante riflettono solo in parte quelli del petrolio, che dopo aver toccato 128 dollari l’8 marzo è sceso a 98 in una settimana. Si osserva regolarmente che l’adeguamento del prezzo alla pompa al prezzo del greggio è immediato, mentre l’adeguamento alla riduzione del prezzo del greggio è ritardato”.


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