Scampia risponde alle offese del sindaco di S. Benedetto del Tronto: “Qui dignità da vendere. Venga a trovarci”


Non è passata inosservata la dichiarazione del sindaco di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo, che nel bel mezzo di un consiglio comunale ha tirato in ballo il quartiere di Scampia in maniera offensiva, spingendo il presidente della Municipalità 8, Nicola Nardella, a rispondergli tramite una lettera. A renderlo noto è l’Ansa.

Sindaco Spazzafumo contro Scampia: la risposta del presidente Nardella

“Non siamo mica al Comune di Scampia! Qui siamo a San Benedetto del Tronto…” – queste sono state le parole del sindaco Spazzafumo nel sottolineare le carenze e lo stato poco dignitoso degli uffici comunali. Parole che, in poco tempo, hanno acceso una vera e propria polemica sul web, accentuando il malessere per le frequenti esternazioni denigratorie nei confronti della città partenopea.

Di qui le scuse del sindaco rivolte al primo cittadino partenopeo attraverso una lettera: “Sento il bisogno di rivolgere le mie scuse, non era mia intenzione offendere la sua città né tantomeno gli abitanti di Scampia. Un’area senz’altro afflitta da gravissimi ed antichi problemi ma che sta compiendo, con il supporto delle istituzioni, in primo luogo del Comune, uno sforzo titanico per recuperare una dimensione di normalità”.

Poco dopo un messaggio di risposta al sindaco Spazzafumo è giunto dallo stesso quartiere di Scampia tramite le parole del presidente della Municipalità 8 (che comprende oltre a Scampia, Chiaiano, Marianella e Piscinola) Nicola Nardella.

“Sarebbe forse inutile raccontarle a parole una realtà fatta di tanti cittadini che hanno dignità da vendere. Certe realtà vanno toccate con mano. E’ per tale ragione che mi permetto di invitarla a venirci a trovare” – ha scritto Nardella rivolgendosi al sindaco marchigiano.

“Sono rimasto profondamente colpito dalla sua dichiarazione in Consiglio. Vede, caro sindaco, purtroppo sui cittadini del territorio che amministro grava un pesante stigma. Se lei ritenesse di voler essere mio ospite potrei affidarla a Mirella, che per una vita intera ha fatto battaglie perché il nostro territorio divenisse un luogo di bellezza inaudita grazie all’arte. Potrei affidarla al portavoce del movimento per la lotta per una casa e un lavoro dignitoso, che a tutt’oggi si batte contro la disgregazione sociale. Potrei presentarle quel sacerdote che fa dell’anticamorra la sua missione, oppure uno dei tanti ragazzi che durante i giorni bui del lockdown consegnavano spese solidali a famiglie in stato di bisogno” – ha continuato.

“Potrei presentarle migliaia e migliaia di cittadini di Scampia che in giorni terribili sono stati vittime della rete di controllo che un manipolo di criminali aveva qui imbastito e che lo Stato ha contrastato e contrasta. Subito dopo, la inviterei a siglare un protocollo di amicizia tra le nostre comunità, poiché, caro sindaco, l’amicizia viene dalla conoscenza reciproca, e fuori da questo rapporto si creano solo le condizioni per l’indifferenza, uno dei grandi mali dei nostri tempi. La saluto cordialmente e La attendo a Scampia. Venga quando vuole. Decida con calma. Noi siamo qui. Non ci uccide nessuno” – ha concluso.


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