ZMapp. Il siero U.S.A. che salva dall’Ebola


In base ai Rapporti Nature l’epidemia di Ebola che sta interessando il continente africano è stata messa in sicurezza e, dagli Stati Uniti, sembrerebbe essere giunta la soluzione.

L’Ebola è in realtà un ceppo virale di quattro tipologie, di cui tre letali per l’uomo. Esso fu scoperto nel 1976 in Congo e si fa risalire il primo contagio a un salto di specie dagli animali all’uomo. Le specie animali incubatori sani o malati sono stati i gorilla di pianura e i pipistrelli dell’Africa Centrale. Il virus si diffonde a contatto con il sangue e i fluidi corporei e tra i sintomi contratti vi sono febbre, vomito, diarrea, dolori in tutto il corpo, emorragie interne ed esterne. Attualmente muore tra il 50 e l’89% degli affetti per shock ipovolemico o per sindrome da disfunzione multipla degli organi. Attualmente sembrano essere stati scoperti come ceppi originari in Kenya (pipistrelli), in Cina (pipistrelli), nelle filippine (pipistrelli), Borneo (Oranghi), Indonesia (Oranghi).

Il siero sperimentale ZMapp ha consentito di guarire al 100% 18 macachi reshus trattati e due pazienti statunitensi affetti dalla febbre emorragica. Il siero sembrerebbe avere effetto sia nella fase di profilassi e precauzionale sia in fase avanzata del morbo.

L’epidemia sembrerebbe avere i mesi contati ma ancora altri test devono essere fatti. Il team internazionale Public Healt Agency diretto dal canadese Gahry Kobinger insieme alla Texas Branch di Galveston sperano nelle prossime settimane di riuscire a fermare l’espansione dell’Ebola e delle sue derivate.


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