Vergogna ad Acquamorta, sul fondale c’è più plastica che sabbia: invasione di rifiuti


Monte di Procida, invaso dalla plastica il mare ad Acquamorta. Borrelli: “Il sindaco ci ha assicurato che è in programma una pulizia del mare. Serve però un cambio di rotta che solo le Istituzioni possono imporre”.

Fondali ad Acquamorta: più plastica che sabbia

Più plastica che sabbia. È così che è ridotto il fondale del mare presso la spiaggia di Acquamorta di Monte di Procida. La denuncia arriva da un cittadino che si è rivolto al Consigliere Regionale di Europa Francesco Emilio Borrelli a cui è stata inviata una documentazione fotografica sulla situazione.

Abbiamo sporto denuncia alla Capitaneria di Porto ed abbiamo chiesto ad Arpac di effettuare delle verifiche. Questa situazione testimonia ancora una volta l’elevato grado di inciviltà e la mancanza di rispetto per l’ambiente nella nostra società. Serve un cambio di rotta che può essere indirizzata soltanto dalle Istituzioni. Abbiamo esposto il problema anche al sindaco di monte di Procida, Peppe Pugliese, che ci ha comunicato che quello che si vede è il risultato dell’ultima mareggiata e che è già in programma una pulizia del mare con la Protezione Civile e d i sommozzatori, mentre la spiaggia è già stata pulita.” -ha dichiarato Borrelli.

La storia

E’ una piccola spiaggia che si fa spazio tra le insenature di Monte di Procida, con uno splendido porticciolo che “guarda” Procida. Bellissima e suggestiva già dal nome, che ha un significato antico. Qualcuno sostiene che si chiami così per sue correnti calme, in realtà c’è una leggenda che alimenta magie e mistero.

Si racconta, infatti, che una splendida e giovane fanciulla, di nome Acqua, sfuggisse alle pressioni paterne e si rifugiasse proprio su questa spiaggia per un tuffo e un po’ di pace. Un giorno, però, si spinse troppo al largo e un giovane pescatore procidano la salvò tra le onde.

Da quel giorno, il ragazzo attraccava con la sua barchetta proprio lì, a due passi dalla spiaggia, per poter vedere la fanciulla. A un certo punto, però, Giosuè non tornò sulla terraferma. Secondo alcuni, perse la vita in una tempesta. Acqua non riuscì a sopportare il dolore e si uccise, gettandosi in mare, nella speranza di ricongiungersi al suo amore.

Il suo corpo, dicono, non fu mai trovato. Da allora, la spiaggia si chiama proprio così: “Acqua morta”.


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