ULTIM’ORA. Covid, la variante portoghese è a Napoli: positiva una 24enne


In Campania, precisamente a Napoli, è stato individuato il primo caso di variante portoghese: è risultata positiva al nuovo ceppo una ragazza di 24 anni. A renderlo noto è Il Mattino.

A Napoli c’è il primo caso di variante portoghese

La mutazione BA.5, comunemente conosciuta come ‘portoghese’ per il boom di casi registrato in Portogallo e Germania, discende dal ceppo di Omicron ma sembra presentare ulteriori mutazioni, compresa una derivante dalla Delta, capaci di renderla ancor più contagiosa. Al momento è oggetto di studio per i ricercatori e l’Istituto Superiore di Sanità.

Stando a quanto si apprende, la 24enne nelle settimane scorse è stata ricoverata in uno dei presidi dell’Asl Napoli 1. Il 22 maggio si era sottoposta ad un tampone risultato positivo, processato dai laboratori Asl e poi trasferito al Cotugno per il sequenziamento.

Il campione è stato poi inviato all’Istituto del Ministero che, ad oggi, ha confermato la positività alla variante portoghese. Il contagio accertato in Campania rappresenta uno dei primi casi della nuova mutazione registrati in Italia. Intanto sono stati avviati i consueti controlli per risalire alla catena dei contatti della ragazza.

Anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di uno di suoi ultimi interventi, aveva richiamato l’attenzione sul pericolo di diffusione del nuovo ceppo: “Non vi rilassate troppo, portate la mascherina. In Portogallo siamo al 37% di contagio perché c’è un’altra variante, Omicron 5, che è maledettamente contagiosa ed è già arrivata in Germania. Siccome avremo un periodo estivo con un fiume di turisti dobbiamo sapere che corriamo dei rischi, allora vi chiedo un po’ di prudenza”.

La Omicron 5 è stata isolata per la prima volta in Italia agli inizi di maggio con tre casi di positività isolati nel laboratorio di Microbiologia dell’azienda ospedaliera di Perugia, in Umbria. La BA.5, così come la ‘gemella’ BA.4, sembrerebbe aggirare l’immunità naturale indotta da una precedente infezione con Omicron. Uno studio condotto dall’Africa Health Research Institute conferma un maggior grado di protezione per le persone vaccinate.


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