Guerra, De Luca: “Se continua, da fine estate cominceremo ad avere problemi pesanti”


Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto aggiornamento alla cittadinanza, è tornato a parlare della guerra in Ucraina annunciando pesanti problemi da affrontare già verso la fine dell’estate.

De Luca sulla guerra: “Pesanti problemi a fine estate”

In apertura il governatore si è soffermato sull’incremento dei prezzi, dalle bollette ai generi alimentari, e dell’inflazione nel nostro Paese per poi ricollegarsi al conflitto sfociato in Ucraina: “La situazione economica che stiamo vivendo era già cominciata in buona parte prima della guerra in Ucraina. Il conflitto sta drammatizzando tutto accentuando i problemi e se questa guerra si prolunga per altri mesi noi arriveremo ad una stagione autunnale molto pesante per il mondo del lavoro e per le nostre economie”.

“Credo che neanche in Occidente abbiano valutato fino in fondo le conseguenze del protrarsi della guerra in Ucraina. Ho la sensazione che su questo piano l’Occidente si sia chiuso in un vicolo cieco dal quale non riesce ad uscire. Non mi pare di trovare da nessuna parte qualcuno che si domandi quale sia l’obiettivo da perseguire oggi”.

“Abbiamo fatto bene a mettere l’Ucraina in condizione di difendersi anche se il fiume di armi era arrivato già da 4 o 5 anni. Comunque sia bisognava garantire la difesa dell’Ucraina. Abbiamo fatto male a non lavorare in precedenza per chiedere all’Ucraina di rispettare gli accordi di Minsk sulle minoranze etniche”.

“Se l’obiettivo è quello di far continuare la guerra all’infinito, creando quasi un nuovo Afghanistan, dobbiamo sapere che da fine estate o inizio autunno noi in Occidente cominceremo ad avere problemi pesanti dal punto di vista dell’economia, della tenuta del mondo del lavoro per l’aumento dei prezzi e la crisi verso cui può arrivare non solo il comparto dei servizi della distribuzione, del trasporto o alimentare ma anche quello industriale”.

“Dovremmo fare di tutto per spingere in direzione di un accordo, avremmo dovuto farlo cinque mesi fa. Oggi c’è da sperare che una volta completata l’occupazione del Donbass da parte della Russia si creino le condizioni per un cessate il fuoco così da avviare una trattativa diplomatica che non potrà non prevedere cessioni territoriali dell’Ucraina alla Russia. Queste cessioni territoriali ci sono già state in Europa”.

Quanto alla posizione assunta dal Governo italiano ha detto: “Siamo stati talmente bravi in Occidente a trasformare una guerra civile in Ucraina in una guerra quasi mondiale. Mi auguro anche che in Italia con il passare dei giorni prenda corpo l’area dei filo-italiani. Abbiamo registrato nelle scorse settimane un ‘chiacchierificio’ allucinante. Vorrei vedere un po’ più di filo-italiani anche in relazione alla situazione economico-sociale del nostro Paese. Dobbiamo purtroppo solo aspettare, non credo che abbiamo grandi carte nelle nostre mani”.

Infine è tornato sulla questione delle autonomie regionali: “Voi sapete che la Campania è tra quelle che hanno chiesto l’autonomia differenziata anche se nel dibattito pubblico si parla solo di Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Si è aperta la discussione nel modo peggiore possibile, altro che autonomia, solidarietà nazionale, la bozza di proposta che è circolata in questi giorni è una vera e propria provocazione. Prevede la compartecipazioni delle Regioni richiedenti al gettito IVA che si determina nella Regione di appartenenza. La Regione che ha più ricchezza si arricchirà ancora di più a danno di quelle meridionali. Quello che mi sconcerta è che non c’è senso di vergogna anche solo a proporre queste cose in violazione della Costituzione”.

A questo proposito ha proposto: “Diamo mandato all’ufficio di bilancio della camera dei deputati e alla Svimez di fare un’operazione verità cioè di spiegare agli italiani quante sono le risorse reali che arrivano al Sud e scopriremo cose incredibili e inimmaginabili. Ricordo infine che i 209 miliardi del Pnrr sono soldi dati dall’Europa perché il nostro Paese raggiunga tre obiettivi: riduzione del divario Nord-Sud, di quello occupazionale e di genere. Avremo nei prossimi giorni una discussione molto accesa così come avremo un conflitto ancora più duro per uno dei capitoli più vergognosi di divaricazione fra Nord e Sud che è quello che riguarda la distribuzione del Fondo Sanitario Nazionale”.


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