Stop lavoro nero e paghe da fame, Campania verso una legge: i rischi per i titolari


Sono all’ordine del giorno, a Napoli e più in generale in Campania, le offerte di lavoro al limite della schiavitù, con prestazioni in nero e sottopagate, come quella denunciata di recente dalla giovane Francesca Sebastiani, ed è per questo motivo che la Regione sta pensando di lanciare una proposta di legge per arginare il problema che ormai da anni affligge il nostro territorio.

Campania, lavoro nero e sottopagato: arriva la proposta di legge

Francesca, la 22enne di Secondigliano, si era messa in contatto con un negozio che ricercava personale ritrovandosi poi a dover rifiutare la proposta: per uno stipendio di 280 euro mensili avrebbe dovuto lavorare dal lunedì al sabato per oltre 10 ore al giorno.

Il suo, purtroppo, non è un caso isolato. Il suo video è diventato virale ma proposte con orari indecenti e paghe da fame sono diventate realmente una costante negli ultimi tempi. Il problema segnalato dalla ragazza è stato affrontato durante la riunione della Commissione Regionale Lavoro e Attività produttive. La stessa Francesca avrebbe dovuto prendervi parte, su invito del consigliere Francesco Emilio Borrelli, ma non avrebbe potuto per motivi di salute.

Nel corso della discussione è emersa la volontà di approvare una legge regionale contro il lavoro nero e sottopagato. Con l’entrata in vigore del nuovo provvedimento i titolari, non in grado di consentire uno stile di vita dignitoso ai propri dipendenti, potrebbero andare incontro persino alla sospensione della licenza.

“Con queste proposte io sono d’accordo che chi fa offerte indecenti non può più avere la licenza” – ha detto l’assessore al lavoro della Regione Campania, Antonio Marchiello, come reso noto da Il Corriere del Mezzogiorno.

“Siamo a un cambio di cultura che parte dal coraggio di denunciare chi avanza proposte così oscene. Per migliorare la società dobbiamo avere coraggio, questa ragazza lo ha avuto e noi dobbiamo essere vicini come istituzioni a lei e a tutti quelli come lei” – ha continuato.

“Dobbiamo far capire agli imprenditori che non vince chi paga un basso salario ma chi assume chi fornisce una buona prestazione e dà risultati, pagando secondo le regole. Parliamo di un salario minimo a livello nazionale. Se riusciamo a fare questo tipo di salto in Campania saniamo tanti buchi neri che ci sono nella nostra società. La giunta si impegna su questo lavoro e quanto prima vedrete le proposte di legge” – ha concluso.


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