Elvira e Mustafha morti investiti, raccolta fondi per la mamma: ora deve crescere i nipoti

Elvira


E’ stata lanciata una raccolta fondi per la signora Alba, madre di Elvira Zibra, la 34enne morta dopo essere stata investita da una moto sul lungomare di Napoli. Un lutto devastante per la donna che soltanto otto mesi prima aveva perso l’altro figlio, Mustafha, in simili circostanze.

Raccolta fondi per la madre di Elvira, investita a Napoli

Elvira stava attraversando la strada, sulle strisce pedonali, quando improvvisamente è stata travolta in pieno da una moto che impennava ad altissima velocità. Ha perso la vita nello stesso modo in cui se ne è andato suo fratello, padre di due bambini, investito da un’auto nel quartiere Pianura.

“Erano due bravissimi ragazzi, dei lavoratori, amati da tutta la comunità. Me li hanno ammazzati in un modo così orribile. Vogliamo giustizia. Gli assassini dei miei figli e le loro famiglie non ci hanno mai chiesto scusa” – aveva detto, tra le lacrime, la signora Alba, durante la manifestazione organizzata per Elvira.

Un dolore così grande che si accompagna alla difficoltà di prendersi cura dei due bambini di Mustafha, senza poter contare più sul sostegno economico che le offriva Elvira. Di qui l’idea del giovane napoletano Mattia Corvino che, sulla piattaforma Go Fund Me, ha lanciato una raccolta fondi per poterla aiutare.

“La vicenda di questa assurda tragedia sta già cadendo nel dimenticatoio e la famiglia di Elvira resta, così, sola. Noi tutti abbiamo, invece, il dovere di aiutarla e sostenerla. Già alcuni commercianti hanno iniziato ad aiutare la famiglia ma in attesa che si attivi un fondo nazionale per le vittime dobbiamo aiutare questa famiglia” – commentano il consigliere Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli.

“Perdere una figlia, dopo averne perso un altro, in questo modo, è una cosa terribile che ti lascia dentro il segno per tutta la vita ed è per questo che lotteremo per far ottenere giustizia alla famiglia di Elvira. Chi l’ha uccisa dovrà pagare caro, basta con le condanne irrisorie” – concludono.


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