De Luca contro Conte: “Racconta palle. Il reddito di cittadinanza non aiuta i poveri veri”


È un Vincenzo De Luca scatenato quello che in conferenza stampa attacca i principali avversari politici del Pd, in particolare Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 stelle non va giù al governatore che già in una sua diretta su Tok Tok aveva parlato di truffa mediatica e politica. Un concerto che viene ribadito oggi.

De Luca contro Conte

Abbiamo avuto modo di apprezzare Giuseppe Conte e qui siamo di fronte a trasformismo e truffa politica e mediatica. I 5 stelle hanno governato con la Lega, il Pd, Forza Italia e Draghi. Sono stati per 4 anni al governo, tre con Conte presidente. Ora gira per l’Italia come un turista, capitato in Italia per caso. Fino a tre mesi fa Conte ha votato Draghi. Fanno demagogia: “Noi siamo contro la casta”. Ma hanno governato l’Italia per 4 anni. Cavalli di battaglia: reddito di cittadinanza, superbonus e un po’ di demagogia. Questa del reddito è una grande truffa politico mediatica. Il partito democratico ha sbagliato a non chiarire le posizioni. Il reddito viene presentato da Conte come una misura essenziale di contrasto alla povertà.

La cosa quando era stata approvata si era presentata come una misura per avviare al lavoro i giovani. Ma i due terzi poi non possono lavorare, primo punto da chiarire quindi è una misura di contrasto alla povertà (che già esisteva dal governo Gentiloni) o di avviamento a lavoro? Io sono d’accordissimo a prendere misure per aiutare la povera gente ma regalare uno stipendio a chi non può lavorare è un’altra cosa. Si mescola così chi ha bisogno di aiuto con i parassiti, non c’è modo di controllare. Noi abbiamo messo insieme la povertà vera con parassitismo e clientela.

In Campania abbiamo migliaia di percettori, i controlli si fanno solo dopo e la cosa si presta a imbrogli clamorosi e il recupero dei soldi non lo può fare più nessuno. Nel nostro paese nel 2021 sono state fatte 107 mila revoche del reddito solo con controlli a campione. In Campania dati INPS, sono 18 mila. Sono centinaia di milioni di euro buttati a mare e che vengono sottratti a chi è povero davvero. Non le misure per la povertà ma misure che tolgono soldi alla povertà. Oltre la revoca, c’è un’altra misura la decadenza che non prevede la restituzione dei soldi già percepiti (magari come chi trova un lavoro). Per il 2021 sono state 346 mila, in Campania 66 mila.

Centinaia di milioni di euro bruciati sull’altare della clientela politica. E quindi Conte va girando dicendo che va difendendo la povertà, non aspettavamo Conte. Difende un’operazione di clientela politica di massa che mette insieme i poveri veri che hanno bisogno di due mani, toglie le possibilità di controllo ai Comuni e brucia miliardi di euro che andrebbero ai poveri veri, ai disabili. Mi è capitato di ascoltare un esponente dei 5 stelle dire che grazie ai navigator hanno lavorato 300 mila persone. Andrebbe arrestato per delinquenza politica. I navigator hanno il rapporto di lavoro con l’Anpa, non c’è neanche una registrazione di uno che sia andato a lavorare grazie a loro. Siamo alle truffe mediatiche.

Mi è capitato stamattina sentire Conte raccontare un’altra palla, grazie al reddito le imprese, risparmiano 760 euro. Le misure approvate da Draghi sulla decontribuzione sono più efficaci e valgono 36 mesi non 18. Poi la cosa diventa delicata perché i drammi sociali sono veri, la povertà è cresciuta. Il primo che si alza e racconta una palla rischia di prendere consensi“.

L’endorsement a Letta

In tutto questo noi, io, ho proposto non i contributi ma il piano per dare lavoro a 300 mila giovani del Sud nella pa. Si potrebbe fare in un anno. Conte non ha creato un posto di lavoro, la Regione Campania lo ha dato a 5 mila giovani (3 mila per il Concorso) più altre migliaia mandati a lavorare nelle aziende come l’Eav risanata nei bilanci. Noi con i fondi europei aiutiamo i giovani, chi pensa alla campagna elettorale e fa clientela politica e brucia i miliardi e chi come me lavoro per creare un’occupazione stabile che cambia la vita e blocca l’emigrazione dei giovani.

Il Pd con Letta ha appoggiato il mio piano con 4 anni di ritardo, meglio tardi che mai. Io sto facendo la battaglia perché abbiamo 22 miliardi congelati, mica Conte ha fatto la battaglia per farli arrivare al Sud. Solo reddito e pippe varie. Io dico quello che ritengo mio dovere dire, poi i cittadini sono liberi di votare come vogliono. Se vi dovessi dire che Letta è una figura effervescente che crea brividi di entusiasmo non mi sentirei di dirlo, mi accontento con questi chiari di luna di un esponente politico che ha un po’ di serietà e competenza. E non racconta palle agli italiani. In un voto giocano mille fattori“.

Poi una battuta anche su Calenda:

Calenda non ha voluto dare vita a una coalizione di centro sinistra perché non intendeva stare insieme a chi non condivideva posizioni nette. Dopo le elezioni dobbiamo fare un governo di unità nazionale. Sono cose sconcertanti, per fare la coalizione non va bene“.


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