L’allarme di Confcommercio: “Entro prima metà del 2023 potrebbero chiudere 120 mila pmi”


Preoccupa la crisi economica ed energetica in Italia e nel mondo. Nel nostro paese potrebbero chiudere circa 120 mila piccole e medie imprese. A lanciare l’allarme è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, intervenuto all’assemblea di Confcommercio Campania.

Presidente di Confcommercio: “Nel 2023 potrebbe chiudere 120 mila pmi”

Una situazione che preoccupa dato i mercati costantemente in rosso e l’esclation di minacce tra la Russia e l’Europa. Queste le parole del numero uno di Confcommercio:

Da qui alla prima metà del 2023, secondo le nostre stime, almeno 120mila piccole imprese potrebbero cessare l’attività con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro. Sono emergenze che si sommano alla debolezza strutturale della crescita e dei consumi unita ad una eccessiva pressione fiscale, che caratterizza la nostra economia.

Subito, ripeto, subito occorre sostenere le imprese sul versante del costo insopportabile delle bollette, con misure legate a questa emergenza. Ma occorrono anche interventi mirati e più robusti sul cuneo fiscale e contributivo, detassando gli aumenti dei rinnovi contrattuali e rafforzando le misure in tema di credito alle imprese. Naturalmente, occorre mettere a terra riforme ed investimenti del PNRR. Solo così si potranno rilanciare occupazione, redditi e consumi, rilanciando anche un clima di fiducia che è indispensabile al buon andamento dell’economia. La fiducia, guardate, non è però solo importante per il mercato, ma è fondamentale anche per il circuito della rappresentanza“.

Inflazione in crescita

L’inflazione nel mese di ottobre potrebbe continuare a salire. Secondo gli ‘Appunti sull’economia del Sud’ dell’ufficio studi di Confcommercio, il 2022 si potrebbe chiudere con un’inflazione media al 7,5%. Mentre nel mese di ottobre i prezzi al consumo salirebbero ancora, segnando un rialzo del 9% su base annua (dall’8,9% di settembre con i beni alimentari alle stelle). Una situazione che peserebbe ancora di più sulle tasche degli italiani giù colpiti dall’aumento del 60% delle bollette di luce e di gas.


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