Crollo cimitero Poggioreale, per il riconoscimento delle salme si farà il test del DNA


Crollo cimitero Poggioreale.Stiamo lavorando laddove la competenza è del Comune e in parallelo stiamo accelerando le procedure di recupero delle salme interessate dai crolli perché dopo il dissequestro, avvenuto poche settimane fa, adesso insieme ai vigili del fuoco sono iniziate le operazioni“. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ad Ansa.it.

Crollo cimitero Poggioreale, test del DNA per le salme

Nel giorno dei defunti nel cimitero di Poggioreale il sindaco ha risposto a domande relative ai crolli che si sono avuti nel sito nel mese di gennaio e ottobre.

C’è una procedura concordata con i vigili del fuoco e con i carabinieri che prevede il recupero e progressivamente la raccolta di tutte le informazioni che vengono prelevate in sede di recupero delle macerie. Lì dove tale procedura non sarà possibile, il riconoscimento si opererà con il DNA“, ha detto.

Venerdì scorso, il sindaco Manfredi e l’assessore Santagada hanno incontrato i comitati dei familiari: “Abbiamo manifestato ai familiari – ha riferito Manfredi – la vicinanza dell’amministrazione e il massimo impegno per poter procedere rapidamente a una dignitosa sepoltura delle salme ed anche l’impegno a far partecipare i comitati a tutte le opere di recupero e riconoscimento“.

Poggioreale, spunta un cimitero fantasma: 3mila lapidi

A seguito del crollo e l’avvio delle operazioni di recupero, al cimitero di Poggioreale, sradicando le erbacce sono venute fuori circa 3mila lapidi dimenticate. Un altro episodio che conferma il degrado e lo stato di incuria del luogo. Il servizio è andato in onda su Ore 14.

Durante il taglio delle sterpaglie, il trattore è incappato in una sorprendente scoperta che accentua ulteriormente il livello di incuria del luogo: dalle erbacce sono emerse diverse lapidi, tante da far venir fuori un vero e proprio cimitero fantasma.

Sono bianche, non riportano alcun nome né ricoprono le tombe. Stando a quanto si apprende si tratta di lapidi di recente costruzione, che rientrano nell’ambito di un progetto del 2008, ma al termine della realizzazione sarebbero state abbandonate e dimenticate da tutti.


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