Rito satanico al cimitero di Torre Annunziata: nel limone pieno di spilli c’è la foto di una donna


Macabra scoperta al cimitero di Torre Annunziata dove due custodi avrebbero ritrovato i resti di un presunto rito satanico: la foto di una donna racchiusa in due metà di un limone, ricoperta da spilli, come nel caso di una cosiddetta “fattura”. Il video, diffuso su Tik Tok, è stato ripreso sul web anche dal deputato Francesco Emilio Borrelli che si sta battendo affinché si faccia luce sulla vicenda.

Al cimitero di Torre Annunziata resti di un rito satanico: “E’ una fattura”

I due ritrovano nel terreno un limone contenente nel mezzo la foto di una ragazza ricoperta da spilli. “Guardate cosa c’è qua dentro stamattina al cimitero. Qualcuno ha fatto una fattura a questa ragazza, quanto è bella” – dicono i due custodi mentre recuperano la foto della donna.

“Purtroppo stamattina ho ricevuto tante segnalazioni. Mi dicono che per annullare la fattura devo buttarla in un fiume di acqua dolce. Questa è l’ultima fase, spero di aver accontentato tutti quelli che hanno insistito” – dice uno di loro in un secondo video, mentre getta il contenuto in acqua.

“Ci hanno segnalato una vicenda assolutamente folle. Due persone, a quanto ci dicono sarebbero i custodi, hanno ritrovato nel cimitero di Torre Annunziata i resti di quello che sembra essere un ‘rito satanico’. La foto di una donna, infilzata con degli spilli, piazzata fra due metà di un limone, il tutto posizionato nel terreno. I due soggetti hanno filmato e postato il filmato del ritrovamento su Tik Tok” – racconta Borrelli.

“Su consiglio di altri utenti, per ‘rimuovere’ la fattura e salvare la ragazza, hanno gettato tutto in un fiume. E’ una vicenda assurda, ai limiti del reale. Da un lato una presunta pratica barbara e medievale, dall’altro due soggetti che hanno inquinato un fiume gettando quel materiale. Siamo alla follia più assoluta, per questo abbiamo inviato tutto il materiale al commissario prefettizio di Torre Annunziata perché vada a fondo su questa vicenda. Si verifichi se innanzitutto i soggetti che hanno scavato e filmato tutto fossero davvero dei dipendenti, come ci hanno segnalato. Se questa vicenda fosse confermata, sarebbe davvero assurda” – conclude.


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