Chi era Fulvio, il 25enne morto: studiava e consegnava pizze per realizzare il suo sogno


Questa mattina a Napoli c’è spazio solo per le lacrime, quelle che rigano il viso dei familiari e degli amici di Fulvio Filace ma anche di tutti quelli che, pur non conoscendolo di persona, hanno sperato fino all’ultimo che il giovane coinvolto nell’esplosione dell’auto in tangenziale potesse salvarsi, ma purtroppo così non è stato: il ragazzo è morto durante la notte per le gravi ferite riportate.

Napoli, chi era Fulvio Filace: il ragazzo morto nell’esplosione dell’auto in tangenziale

Fulvio era a un passo dalla laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica. Gli bastavano pochi crediti per concludere il suo percorso universitario, tra questi quelli relativi al tirocinio che stava svolgendo presso il CNR di Napoli. Proprio per questo motivo, lo scorso venerdì si trovava a bordo dell’auto ibrida sperimentale in compagnia dell’ingegnere e prima ricercatrice dell’istituto, Maria Vittoria Prati.

Un test, tuttavia, finito in tragedia con l’esplosione dell’auto avvenuta, probabilmente, per la presenza di due bombole di ossigeno o materiale infiammabile presenti all’interno della vettura. Fulvio sarebbe stato scaraventato fuori dall’auto mentre la Prati, che era al volante, ne sarebbe rimasta bloccata dentro.

Dopo 4 giorni di ricovero presso il centro Grandi Ustionati dell’ospedale Cardarelli, Maria Vittoria Prati, di 66 anni, è deceduta. Questa notte anche il cuore del giovane Fulvio ha smesso di battere, nonostante le numerosi donazioni di sangue effettuate dalla cittadinanza in suo aiuto.

Un ragazzo gentile, scrupoloso e pieno di sogni da realizzare, andato via così presto. E’ stato il cugino Fabio a descriverlo sui social con queste parole: Fulvio è un ragazzo gentile di 25 anni, primogenito di tre figli, appassionato di palestra e motori, in procinto di laurearsi al percorso Motoristico, appunto, della Magistrale di Ingegneria Meccanica”.

A Fulvio bastavano pochi crediti per chiudere il percorso di studi, tra cui alcuni CFU da ottenere con un tirocinio curriculare che stava svolgendo presso il CNR di Napoli. Fulvio ha studiato tantissimo in questi anni e spesso lo vedevo sui libri a quella scrivania di nonno Enzo a cui eravamo tanto legati”.

Sognava di lavorare in Ferrari, di affermarsi, di trovare l’indipendenza che ha provato a costruirsi negli anni consegnando pizze il sabato sera e uscendo sempre meno con gli amici. I suoi sogni non possono finire così. Per conseguire gli ultimi crediti all’università sta rischiando di dare come credito la sua vita”.

Mio figlio è stato sempre un ragazzo prudente, ha fatto sempre il suo dovere, sempre attento e scrupoloso. Quali domande ci dobbiamo fare adesso? Non lo so. Era con i professori più bravi, i migliori. Chi poteva immaginare tutto questo? Io spero solo che lui esca da qui” – aveva dichiarato la mamma di Fulvio poco prima di ricevere la tragica notizia.


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