Reddito di Cittadinanza sospeso ad agosto: cosa cambia e chi non riceverà i soldi

L'Assegno di inclusione sostituisce il Reddito di cittadinanza


Dal 31 luglio 2023 entrano in vigore le modifiche al Reddito di Cittadinanza introdotte dal nuovo Governo Meloni e a partire da agosto, dunque, alcune categorie di beneficiari non riceveranno più l’incentivo: di seguito la guida su chi perderà l’assegno e cosa cambia.

Modifiche al Reddito di Cittadinanza: cosa cambia e chi lo perderà ad agosto

Per le famiglie composte da almeno un soggetto cosiddetto occupabile (persona di età compresa tra 18 e 59 anni non portatore di disabilità e senza figli minori) il Reddito di Cittadinanza sarà sospeso nel mese di agosto, dunque non riceveranno le consuete somme. Sarà, poi, sostituito a settembre dalla nuova misura introdotta pari a 350 euro mensili. A confermarlo è l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese.

“Dal 31 luglio 2023 entrano in vigore le modifiche al RDC volute fortemente dal Governo Meloni riguardanti i nuclei cosiddetti occupabili, composti da persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni, non portatori di disabilità e senza figli minori. Per tali nuclei ad agosto il contributo del Reddito sarà sospeso e sostituito a settembre con la nuova misura di supporto alla formazione e al lavoro da 350 euro mensili” – ha spiegato l’assessore sui social.

Ciò vale per chi ha usufruito delle sette mensilità (il massimo temporale stabilito dalla riforma per l’anno 2023) e proseguirà, con le stesse caratteristiche, per coloro che hanno iniziato a percepirlo nei mesi successivi a gennaio 2023. La scadenza di luglio non interessa coloro che hanno nel proprio nucleo familiare un soggetto minore, disabile o ultrasessantenne“.

Dal primo gennaio 2024, tuttavia, entreranno in vigore le nuove regole per tutti, compresi i nuclei con minori, disabili o anziani. A partire da quella data “le famiglie con figli minori, con persone con disabilità e persone di almeno 60 anni, riceveranno il nuovo assegno di inclusione, con importi non inferiori a 480 euro mensili, sempre erogati dall’INPS”.

“I servizi sociali continueranno la presa in carico per tutti i nuclei a loro assegnati nella piattaforma dei servizi sociali, potranno essere valutati dai servizi sociali per la presa in carico solo a seguito di una prima analisi effettuata dagli operatori dei centri per l’impiego che effettueranno il trasferimento della domanda laddove rilevino delle problematiche sociali” – ha sottolineato Trapanese.

Siamo pienamente consapevoli del disagio e della preoccupazione che in queste ore le famiglie vivono. Mi preme però sottolineare che il Comune di Napoli non ha alcuna responsabilità sull’interruzione di questa misura e che i servizi sociali sono sempre a disposizione dei cittadini, ma non hanno alcun potere per evitare l’interruzione del reddito di cittadinanza né per renderlo di nuovo erogabile” – ha concluso.


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