Spalletti in Nazionale, Grassani: “Non può rimangiarsi tutto dopo un mese. Non esistono clausole”

Gabriele Gravina e Luciano Spalletti


L’avvocato Luigi Grassani, legale della Società Sportiva Calcio Napoli, chiarisce alcuni aspetti della vicenda che vorrebbe Luciano Spalletti quale prossimo nuovo commissario tecnico della nazionale italiana.

L’avvocato Grassani sulla vicenda Spalletti: “Non esiste alcuna clausola”

Luigi Grassani è intervenuto nel corso di Punto Nuovo Sport Show su Radio Punto Nuovo. L’allenatore non avrebbe chiesto alcun confronto ad Aurelio De Laurentiis né alla società, neanche dopo il comunicato di Ferragosto del patron azzurro. Non solo, nel contratto, al contrari odi quanto precedentemente trapelato, non esisterebbe nessuna clausola di non concorrenza: è messo semplicemente nero su bianco che Spalletti non può allenare alcuna squadra per un anno, che sia di club o una Federazione.

Spalletti non ha chiesto confronti al Napoli né al De Laurentiis

“Spalletti non ha chiesto alcun confronto al club o a De Laurentiis. La clausola vale per qualsiasi club o Federazione – ha dichiarato l’avvocato Grassani – Bisogna chiedersi se sarà credibile uno Spalletti CT, che dirama le prime convocazioni del proprio ciclo, mentre è in corso un procedimento giudiziario in corso con il Calcio Napoli. Chi allena la Nazionale non deve avere strascichi legali o contenziosi in essere con nessun club, ma deve avere un rapporto paritario con tutti. Altrimenti si aprirebbero delle strumentalizzazioni che non farebbero bene alla Nazionale, in un momento così decisivo”.

Non esistono clausole: Spalletti non può allenare nessuno

“La clausola di Luciano Spalletti col Napoli non è una questione così semplice. È un qualcosa arrivato alla fine della negoziazione di un documento di sette pagine, condiviso e firmato da Spalletti, dal Napoli e dai legali di ambedue le parti”.

“Il Napoli ha rinunciato a chiedere un risarcimento danni a Spalletti per la rescissione anticipata del proprio contratto e l’allenatore, dal canto suo, si è impegnato a non svolgere alcuna attività tecnica nel corso della stagione 2023-2024. E questo vale per qualsiasi club o Nazionale. Il Napoli si è dovuto tutelare dinanzi a questo impegno con un indennizzo economico, in caso di mutamento o di mancato rispetto dell’accordo da parte dell’allenatore. Non esiste dunque nessuna clausola anti-concorrenziale o valida solo per i club, non c’è differenza tra club o Nazionale”.

Grassani: “Non si può dopo neanche 30 giorni rimettere tutto in discussione”

“Spalletti merita per risultati e professionalità la panchina della Nazionale, è la figura più degna e adeguata in questo momento. Non si può, però, sottoscrivere un verbale di conciliazione il 18 luglio 2023 e dopo neanche 30 giorni rimettere tutto in discussione. È proprio quell’accordo firmato e condiviso di tutti che ha permesso Spalletti di essere libero, quindi deve essere riconosciuto in toto e non in parte. Dopo quasi una settimana di rumors, Spalletti non ha ancora telefonato e chiesto un confronto con De Laurentiis o con il Calcio Napoli. Né lui né i suoi legali. E questo deve far pensare. Il rispetto delle regole è fondamentale, alla base di qualsiasi soggetto”.


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