“Potete fare le cose sporche, qui facciamo cose porno”: le chat choc della prof arrestata

Chat professoressa arrestata a Castellammare - Immagine di repertorio


Sarebbero state le testimonianze dei ragazzi e i messaggi scambiati tramite una chat “segreta” a far scattare le accuse di maltrattamenti e violenza sessuale a carico della professoressa di sostegno in servizio presso una scuola di Castellammare, arrestata nella mattinata di ieri dai carabinieri.

Professoressa arrestata a Castellammare: le chat con i ragazzi

Soltanto lo scorso novembre, l’insegnante sarebbe stata aggredita dai genitori di alcuni allievi, tutti di età inferiore ai 14 anni, che decisero poi di sporgere denuncia contro di lei per presunti maltrattamenti nei confronti dei loro figli. Di qui l’inchiesta che ha portato all’arresto della donna che dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione del minorenne.

Stando a quanto emerso, pare che l’insegnante conducesse gli studenti in un’aula riservata, soprannominata da lei stessa “La Saletta”. Qui, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe “ripetutamente mostrato loro materiale pornografico, intavolato continui discorsi di natura sessuale”, arrivando addirittura ad “abusare sessualmente di uno di tali studenti”, cercando di “praticargli un rapporto orale”.

Si tratterebbe di un ragazzino di 12 anni che, a Il Corriere del Mezzogiorno, avrebbe raccontato: “Mi sentivo immobilizzato, non sapevo cosa fare. L’ho fatta allontanare perché non volevo”. Interesse confermato anche dalla cugina della vittima: “Era particolarmente interessata. Voleva stare con lui e fare cose con lui”. La stessa ragazza avrebbe pregato il 12enne di raccontare tutto alla madre: “Ti prego, fallo per me, non avere vergogna, diglielo che ti ha toccato”.

La donna avrebbe invitato persino i due cugini a comportamenti intimi sottolineando: “Voi potete fare le cose sporche, siete cugini”. E rivolgendosi poi agli studenti avrebbe motivato la creazione della chat Instagram di gruppo dicendo: “Facciamo questo gruppo così facciamo le cose porno”.

Comportamenti che i 7 studenti coinvolti non riuscivano a reggere trovandosi a subire minacce di bocciatura, intimidazioni e persino insulti. Ancora dalla chat si legge: “Gesù, vi posso dire una cosa seria? State uccisi, sembrate tutti degli scemi, ho degli alunni stupidi”. E ancora al 12enne che la avrebbe respinta: “Possibilmente non fare cicciobello, padre Pio. Fai la persona seria che quest’anno mi sembri un addormuto”.

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