“Quante bottigliette d’acqua per sommergere Napoli?” Ma lo scienziato ‘asfalta’ l’ennesimo razzista
Mar 03, 2025 - Giuseppe Mennella
Angelo Rizzo risponde ad un utente che gli chiede quante bottigliette d'acqua ci vorrebbero per sommergere Napoli
Per sommergere Napoli quante bottigliette d’acqua ci vorrebbero? È l’incredibile domanda posta sul social ad Angelo Rizzo, ingegnere, scrittore e divulgatore scientifico: ma la sua risposta “zittisce” l’ennesimo hater della città partenopea.
“Quante bottigliette d’acqua per sommergere Napoli?”
Sta spopolando sui social il progetto “Ti consiglio”, ideato dall’ingegnere salernitano Angelo Rizzo. Laureato in Ingegneria chimica, inizia a lavorare in Francia come ricercatore universitario. Tornato in Italia, dopo un’esperienza come insegnante, lavora in diverse fabbriche come responsabile qualità e ricerca e sviluppo ed oltre ad essere autore di diversi volumi scientifici è molto attivo sui social con i suoi progetti di divulgazione scientifica rispondendo a domande anche “paradossali” come quelle che gli vengono poste dagli utenti attraverso la piattaforma Tipeee.com.
Per dare un’idea, ha dato risposte video tra il serio ed il faceto anche a chi chiedeva “Come posso rifondare l’impero romano?” oppure “Come avere il 100% di possibilità di vincere al Superenalotto?”.
Ma quando è arrivata la domanda di un utente evidentemente poco amante del popolo partenopeo Rizzo, pur mantenendo la sua aplomb, ha dato una risposta che ha letteralmente “asfaltato” l’odiatore.
Per zittire gli antinapoletani basta conoscere la storia
Le risposte del divulgatore sono sempre analiticamente suddivise in fasi. Anche all’assurda domanda “Quante bottigliette d’acqua dovrei versare nel Mediterraneo per sommergere Napoli? Quanto costerebbe ?” Rizzo offre una spiegazione scientifica e dice: “Se tutta l’acqua presente sul nostro pianeta fosse riversata, compresa anche quella dei ghiacciai, il livello del mare raggiungerebbe 71 metri in più rispetto all’attuale. La Certosa di San Martino si trova a 251 metri sul livello del mare, per cui non può succedere”.
L’ingegnere prosegue e risponde al suo utente: “Faccio io una domanda a te. Sai qual è l’unica città del mondo in cui i bambini hanno cacciato i nazisti? Quattro fasi. È il 1943, Ti chiami Gennaro Capuzzo, hai undici anni, vai da tuo padre Luigi e gli dici che vuoi cacciare i tedeschi dalla tua città. Recuperi dieci bombe a mano e inizi a lanciarle contro i carri armati tedeschi. Uccidi dei nazisti, ma rimani ucciso. I tedeschi impauriti, dopo aver visto che i bambini napoletani muoiono pur di ammazzarli, decidono di scappare”.
Il racconto, vero, condensato in pochi secondi, delle Quattro Giornate di Napoli. L’unica risposta degna per chi, con ironia o meno, si augura la distruzione di una città da un milione di abitanti. Per zittire le mitraglie tedesche fu necessario il sangue e il sacrificio di un popolo intero: per zittire l’ennesimo odiatore antinapoletano è sufficiente conoscere un pò di storia.