Terremoto Campi Flegrei di magnitudo 4.4, è la scossa più intensa degli ultimi 40 anni
Mar 13, 2025 - Stefano Esposito
Nella notte tra il 12 e il 13 marzo 2025, la terra ha tremato con violenza nell’area dei Campi Flegrei, vicino Napoli, segnando un evento sismico destinato a rimanere nella memoria. Alle ore 01:25, una scossa di magnitudo 4.4 ha colpito la zona, con epicentro localizzato a una profondità di soli 2,5 chilometri nei pressi di Napoli Bagnoli, all’interno della caldera vulcanica dei Campi Flegrei.
Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si tratta della scossa più intensa registrata nella regione negli ultimi 40 anni, eguagliando in termini di magnitudo l’evento del 20 maggio 2024, ma con una percezione ancora più marcata da parte della popolazione.
Un risveglio nella paura
La scossa, preceduta e seguita da uno sciame sismico che ha fatto registrare decine di eventi minori, è stata avvertita distintamente non solo nei comuni flegrei come Pozzuoli, Bacoli e Quarto, ma anche in numerosi quartieri di Napoli, da Fuorigrotta a Bagnoli, fino a Vomero e Posillipo.
Molti cittadini, svegliati nel cuore della notte, sono scesi in strada per precauzione, nonostante le condizioni meteo avverse, con pioggia e vento a complicare la situazione. La paura è stata amplificata dalla superficialità dell’evento, che ha reso il movimento tellurico particolarmente percepibile.
Segnalazioni di danni lievi sono giunte da diverse aree: crepe nei muri, caduta di calcinacci e, in un caso, il crollo di un controsoffitto che ha causato il ferimento lieve di una persona.
I Vigili del Fuoco sono intervenuti tempestivamente per soccorrere chi era rimasto bloccato nelle abitazioni e per verificare l’agibilità degli edifici più colpiti. A Pozzuoli, il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole per la giornata di giovedì 13 marzo, in attesa di ulteriori controlli strutturali.
Un evento storico nel contesto del bradisismo
L’INGV ha confermato che questo terremoto si inserisce nel quadro del fenomeno del bradisismo, il lento sollevamento e abbassamento del suolo tipico dei Campi Flegrei, legato alla dinamica della caldera vulcanica.
Secondo gli ultimi bollettini dell’Osservatorio Vesuviano, nelle settimane precedenti il suolo si stava sollevando a una velocità media di circa 30±5 mm al mese, un valore doppio rispetto ai 15 mm mensili registrati in precedenza. Questo incremento potrebbe aver contribuito all’accumulo di energia rilasciata con la scossa di magnitudo 4.4.
Gli esperti sottolineano che, sebbene la magnitudo sia identica a quella del maggio 2024, la percezione di maggiore intensità potrebbe derivare dalla durata dell’oscillazione e dalla vicinanza dell’epicentro alle aree abitate. “Non si registrano variazioni significative nei parametri geochimici che indichino un’imminente attività vulcanica,” ha dichiarato un portavoce dell’INGV, “ma non possiamo escludere ulteriori eventi sismici nelle prossime ore o giorni.”
La risposta delle autorità
Il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato un’unità di crisi subito dopo la scossa principale, coordinandosi con le autorità locali per monitorare la situazione. Sono state allestite aree di accoglienza a Pozzuoli per chi non si sentiva sicuro a rientrare nelle proprie case, mentre squadre di tecnici hanno iniziato le verifiche su edifici pubblici e infrastrutture. Alle 10:00 di questa mattina, l’Osservatorio Vesuviano terrà una conferenza stampa per fornire un aggiornamento dettagliato sull’accaduto.