Che succede ai Campi Flegrei, dalla scossa di 4.4 al rischio eruzione: le risposte dell’INGV
Mar 14, 2025 - Veronica Ronza
Terremoti e rischio eruzione ai Campi Flegrei
A seguito della scossa di terremoto di magnitudo 4.4 registrata ai Campi Flegrei, e percepita nell’intera provincia di Napoli, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha fornito chiarimenti in merito allo stato attuale della caldera, escludendo segnali che farebbero pensare ad una ipotetica eruzione.
Campi Flegrei, terremoto e rischio eruzione: l’INGV
“Alle ore 01:25 del 13 marzo 2025 si è verificato un terremoto di magnitudo preliminare 4.4 ± 0.3 ai Campi Flegrei alla profondità di 2.5 Km, con epicentro in prossimità della costa su via Napoli nel comune di Pozzuoli. L’accelerazione al suolo prodotta dal terremoto è stata significativa, come evidenziato dalla mappa di scuotimento, infatti è stato avvertito anche in un’ampia area della città di Napoli” – si legge nella nota ufficiale diffusa dall’INGV.
Si tratterebbe di una delle scosse più forti registrate negli ultimi 40 anni e che ha allarmato particolarmente la popolazione. Molti i cittadini che anche questa notte hanno scelto di dormire in strada e, in via precauzionale, è stata estesa la sospensione delle attività didattiche nelle scuole di Pozzuoli e della Municipalità Bagnoli-Fuorigrotta di Napoli.
“È tra gli eventi a maggiore energia da quando monitoriamo l’area strumentalmente ed avviene in un momento in cui si registra un’accelerazione della velocità di sollevamento del suolo, passata a circa 3 cm/mese nell’area di massimo sollevamento” – sottolinea l’INGV.
La scossa, dunque, si legherebbe al rapido sollevamento del suolo. Sarebbe, infatti, proprio il ritmo di sollevamento e le variazioni di velocità del fenomeno a determinare scosse più o meno forti, come quella del 13 marzo ma anche dello scorso maggio, più o meno di pari intensità.
Non si registrerebbero, però, fenomeni legati al rischio eruzione: principalmente non risultano evidenze di magma a bassa profondità (che sarebbe il principale indizio di un vicino stato eruttivo). A confermarlo è ancora l’INGV: “Il sistema di monitoraggio multiparametrico continuo dell’INGV-Osservatorio Vesuviano, sebbene al momento registri variazioni di alcuni parametri quali la velocità di deformazione del suolo e l’emissione di CO2, non mostra evidenze dell’imminenza di una eruzione vulcanica”.