Boom al porto di Napoli, ma l’inquinamento uccide. Mare Libero: “600 morti l’anno per NO2”

Porto di Napoli


Il porto di Napoli è secondo soltanto a quello di Hong Kong, nel mondo, per numero di passeggeri. Un dato estremamente positivo per le ricadute economiche e d’immagine sulla città, ma che tuttavia cela delle ombre molto preoccupanti poiché ad essere in pericolo sono l’ambiente e la salute dei cittadini.

A evidenziare la problematica è il comitato di Mare Libero Gratuito e Pulito di Napoli, che in una nota ricorda come gli interventi infrastrutturali in via di realizzazione consentiranno l’approdo di un numero maggiore di navi, anche di lunghezza superiore ai 100 metri.

Porto di Napoli da record, ma il prezzo è altissimo

Tutto bello, ma è sostenibile? Il comitato aggiunge: “Vorremmo capovolgere la narrazione fatta dalle autorità competenti a favore di un punto di vista più vicino ai bisogni e desideri degli abitanti della città. Il porto di Napoli è privo di cabine elettriche per fornire energia alle navi (commerciali e turistiche) che vi attraccano. Per questo, le imbarcazioni sono costrette a mantenere motori e scarichi attivi per tutta la durata delle loro soste in città, riversando nel mare e nell’aria di Napoli una spropositata quantità di inquinamento in diverse forme”.

“Inoltre, nell’area del porto confluiscono i principali scarichi di acque reflue a servizio del centro di Napoli, a causa di un sistema fognario antico e inadeguato alle esigenze attuali della città, senza nemmeno considerare l’impatto dei 10 milioni di persone all’anno che passano di qui”.

“Ancora, il 50% dei gas di scarico cittadini provengono dalle navi attraccate in porto che, a causa della mancata elettrificazione, sono costrette a mantenere i motori accesi durante tutta la loro permanenza per assicurare i servizi a bordo”.

“Secondo il rapporto ‘Malaria’ di Legambiente del 2025,Napoli è la prima città d’Italia per livelli di concentrazione di biossido di azoto, il quale causa in media circa 600 morti l’anno in città. Il Porto contribuisce in maniera preponderante a tali emissioni. Perché non si dice che la ricchezza derivata dal modello di turismo di massa “mordi e fuggi”, ha dei costi enormi per gli abitanti e per la città stessa che accoglie questi flussi?”.

“Perché, oltre all’espansione delle aree portuali, non si programma un serio sistema di infrastrutture che ne possa ridurre concretamente l’impatto verso la città, e in favore dei suoi abitanti? Allo stato attuale, l’aumento del traffico comporterebbe un’enorme crescita dell’inquinamento che andrebbe ad aggravare le già disastrose condizioni del Porto e di tutto il litorale napoletano”.

“Per questo, invitiamo le autorità competenti di dare priorità ai problemi già esistenti ed essenziali per la corretta gestione di una infrastruttura strategica come il porto di Napoli, provando a tenere a mente la necessità di tutelare gli interessi degli abitanti, la linea di costa e la salubrità delle acque napoletane”.

“Chiediamo l’elettrificazione delle banchine del porto, l’ammodernamento del sistema fognario e degli scarichi che afferiscono al porto di Napoli! Ma anche l’incremento e apertura dei varchi, dei sentieri e delle superfici (spiagge, scogliere ecc…) dedicate alla libera fruizione e alla balneazione!”.

“Mare Libero, Pulito e Gratuito, da Bagnoli a San Giovanni, per tutti e tutte!”.

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