Il traghetto va a Ischia, Procida resta a piedi: “Basta, siamo invisibili”

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Un copione già visto, che continua a ripetersi. Ancora una giornata di forti disagi nei collegamenti marittimi tra Procida e Pozzuoli. Lunedì mattina, infatti, la nave della compagnia Gestour prevista per Procida è stata dirottata all’ultimo momento verso Ischia, lasciando l’isola completamente priva del traghetto destinato al trasporto di veicoli.

Come riportato anche da Il Mattino, la compagnia ha proposto in sostituzione la motonave Miriam, abilitata però al solo trasporto passeggeri: una soluzione insufficiente che ha generato caos e frustrazione. Decine di persone con auto, scooter, merci e attrezzature sono rimaste bloccate sulla terraferma, impossibilitate a raggiungere l’isola. A farne le spese anche commercianti, persone con disabilità e lavoratori che avevano pianificato spostamenti essenziali per motivi professionali o sanitari.

L’episodio ha scatenato una dura reazione politica, aggravando ulteriormente un clima già teso da mesi. Il malcontento si inserisce in una più ampia disputa tra il Comune di Procida, la Regione Campania e la Gestour. Tra i primi a intervenire pubblicamente è stato Menico Scala, capogruppo di minoranza in Consiglio comunale, che ha parlato senza mezzi termini:

«Ennesima giornata “no” per chi viaggia con auto e mezzi commerciali da e per Pozzuoli. La Gestour, in assenza della nave per Ischia, ha cancellato la corsa per Procida. Commercianti impossibilitati a muoversi, ma intanto si continua solo a “monitorare”. Procida è trattata come un’isola di serie B. Ma l’importante, evidentemente, sono i Kolors», ha scritto, alludendo al recente concerto della band sull’isola.

A complicare il quadro c’è anche la vertenza legale in corso tra il Comune e la Gestour, legata al mancato versamento del contributo di sbarco e alla revoca della concessione per la tratta Procida–Pozzuoli. Il sindaco Dino Ambrosino ha fornito un aggiornamento:

«Abbiamo inviato un nuovo accertamento alla compagnia per il parziale versamento del contributo di sbarco relativo al 2023. Ci aspettiamo un nuovo ricorso, ma confidiamo nella Magistratura Tributaria, che ha già dato ragione al Comune in due precedenti sentenze».

Intanto, la comunità isolana resta in attesa di risposte concrete. La sensazione, sempre più diffusa, è quella di vivere in un territorio sistematicamente penalizzato, dove anche il diritto alla mobilità sembra ormai diventato un privilegio.


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