E’ morto il Re del caffè napoletano. Il suo caffè venduto in tutto il mondo


E’ scomparso martedì 2 dicembre Biagio Passalacqua patron di una delle aziende più importanti nella lavorazione del caffè. A riportare la notizia è il sito Comunicaffè.

Aveva 92 ed era a capo della Caffè Passalacqua con sede a Casavatore in provincia di Napoli e fondata nel 1948. Nonostante la sua età godeva ancora di una buona salute, ma la morte lo ha colto d’improvviso.

Con lui se ne va un pezzo di storia che inizia subito dopo la seconda guerra mondiale, quando in una piccola bottega del Corso Meridionale a Napoli iniziano a tostare circa 5 Kg di caffè ogni trenta minuti, diffondendo il suo inconfondibile profumo nelle strade adiacenti, attirando sempre più clienti e portando i Passalacqua a cercare locali più spaziosi fino ad impiantare nei primi anni Cinquanta lo stabilimento a Casavatore. Oggi esso è grande oltre 5mila metri quadrati con macchine all’avanguardia che producono in media, 611 tonnellate di caffè all’anno, che viene venduto in tutto il mondo dalla Svezia e Norvegia al Giappone e Australia.

Passalacqua

Un’eccellenza tutta napoletana che nasce dalla sapiente miscela di diversi tipi di caffè, selezionati all’origine nelle piantagioni scelte nella fascia tropicale. Il mantenere un equilibrio nel rapporto qualità-prezzo è stato il segreto di Passalacqua per sopravvivere in questa delicata fase di crisi economica, contraccambiando la fiducia dei clienti che continuano a scegliere il suo caffè dall’inconfondibile aroma e dal gusto corposo e vellutato.


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